Dopo aver analizzato nel dettaglio il comparto difensivo del Catania 2019-20, passiamo al setaccio la linea mediana rossazzurra, croce e delizia delle ultime tormentate annate. Sul piano tattico si è rivelato determinante il passaggio allo schieramento a due uomini con l’inserimento di due pedine indispensabili per gli equilibri tattici come Salandria e il brasiliano Vicente.
Nel primo scorcio di stagione lo sviluppo della manovra è stata improntata sull’inventiva di Lodi, il quale ha disputato 19 partite, segnando 5 reti (tra cui una doppietta alla Cavese) e realizzando 4 assist prima di trasferirsi alla Triestina. Vicente e Salandria a partire da gennaio hanno giocato rispettivamente 12 e 11 partite con gran profitto, l’ex reggino si è pure tolto lo sfizio di siglare un gol in campionato a Bisceglie.
Le altre pedine hanno giocato invece ad intermittenza, alternandosi ai capisaldi dello scacchiere tattico. Da Biagianti, capitano di mille battaglie (24 presenze e 1 gol), fino al deludente tandem Rizzo–Dall’Oglio (rispettivamente 25 e 21 presenze con 1 gol), i quali non sono riusciti ad alzare il livello perdendosi piuttosto nei meandri della mediocrità. Il centrocampista arrivato la scorsa estate dal Brescia è risultato anche il secondo giocatore più ammonito della squadra dopo Silvestri con 8 cartellini gialli ricevuti.
Il ghanese Welbeck ha messo in mostra doti atletiche e tecniche importanti a dispetto del lungo stop che gli ha impedito di giocare con più continuità (19 presenze e 1 gol). Chiudono il quadro i giocatori impiegati nella prima parte di stagione e successivamente trasferiti: Llama (14 presenze), Bucolo (12 presenze e 1 gol) e Fornito (1 presenza).
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