Attraverso la pagina Facebook di Gianluca Di Marzio, nel corso di Question Time oltre ad intervenire Maurizio Pellegrino c’è stato spazio per le parole del primo cittadino etneo Salvo Pogliese.
“E’ opportuno dire che al momento l’unico gruppo che ha dimostrato pragmatismo ed ha iniziato un percorso con grande determinazione molti mesi fa ed è rimasto in campo è quello rappresentato da Pagliara e Pellegrino, al di là dei vincoli di stima e affetto che mi legano a loro credo sia un dato oggettivo. Faccio un ragionamento duplice, da tifoso e soprattutto prima cittadino. Ho cercato di far capire ai miei concittadini che il calcio svolge una funzione di fondamentale importanza per il territorio, ovviamente quando soprattutto la squadra più rappresentativa della città si confronta all’interno di campionati coerenti rispetto all’importanza di Catania. Noi non possiamo permetterci di perdere la matricola. Lo dico anche per ragioni affettive e un pò romantiche. Il tempo stringe, sono convinto che questa SpA possa avere tutti gli elementi per portare alta la bandiera della nostra città a livello calcistico. E’ stato scongiurato il fallimento ma chiaramente bisogna fare in fretta. Mi auguro che si possa registrare questo passaggio del testimone. Nella vita, in politica e nello sport credo che la gratitudine debba rappresentare un elemento caratterizzante, non possiamo dimenticare quanto questa società, Pulvirenti e Lo Monaco abbiano regalato alla città ma ritengo si sia chiuso un ciclo. Persone come Paglira e Pellegrino sono legate in maniera assolutamente indissolubile a Catania, quindi sarei molto felice se si ripartisse da loro“.
“Da tempo non ho più contatti con Lo Monaco e Pulvirenti. L’ultima volta risale alla reazione scomposta di mesi fa da parte di Pulvirenti e soprattutto Lo Monaco dopo un mio comunicato stampa assolutamente equilibrato dopo quella partita giocata per la prima volta nella storia del Catania a porte chiuse perchè il club non aveva onorato un debito con chi gestiva la security nello stadio. Io da Sindaco ho ovviamente espresso una preoccupazione doverosa, tant’è che a distanza di qualche mese ci stiamo ritrovando in una situazione emergenziale. Quella reazione della società mi ha colpito moltissimo perchè io ho sempre mantenuto rapporti cordiali. In molteplici occasioni, invece, mi sono confrontato con Gianluca Astorina. Torre del Grifo? E’ un elemento molto qualificante che ha prodotto utili nella gestione annuale, al di là delle rate probabilmente non onorate con il Credito Sportivo. Nell’ambito di un progetto serio come quello della Sigi è doveroso includere Torre del Grifo. Il centro determina un reddito annuale aggiuntivo se si gestisce in maniera qualificata, quindi non credo si possa scorporare. Play Off? Da quello che mi risulta, Finaria potrebbe essere disponibile ad una erogazione straordinaria per pagare gli stipendi e disputare i Play Off”.
“Io ho cercato di svolgere una funzione con grande rispetto dei ruoli ed equilibrio, come mi è consueto fare all’interno di un contesto in cui c’è una trattativa con una cordata che ha fatto dei passaggi con grande determinazione e per la quale, probabilmente, c’era una diffidenza iniziale da parte della società o una sorta di disinteresse. Poi questa cordata è andati avanti effettuando ulteriori passi graduali, fino alla costituzione della SpA. Successivamente si è registrata l’accelerazione del Tribunale e sono rimasti gli unici in campo. La Sigi dimostra che c’è amore per i colori rossazzurri, anche perchè se avesse avuto un intento speculativo la strada più conveniente sarebbe ben altra, credo che questa coerenza venga riconosciuta da tutti. Oggi il calcio non può non prendere atto di quello che la Sigi ha formulato. Con Pellegrino siamo amici fraterni e sono sempre stato un suo grande tifoso, ho riferito ad Astorina che sia doveroso far capire a Pulvirenti che si è chiusa un’era. Vorrei poter fare molto di più. Se si imbocca la strada dell’azionariato diffuso io sarò il primo in trincea, non solo personalmente ma coinvolgendo molti imprenditori. E’ una strada che può determinare qualche milione di euro aggiuntivo lungo il percorso. In questi mesi ho ricevuto parecchie chiamate di pseudo-imprenditori non catanesi. Chiamate romane e milanesi, inizialmente anche Follieri. Ci sono timidi interessamenti ma alla squagliata della neve soltanto la Sigi è rimasta in campo. Il tempo è molto stringente. Mi auguro che tutto si concluda in un massimo di 20 giorni per portare avanti un progetto serio”.
“54 milioni è la cifra che rappresenta il monte complessivo della situazione debitoria. Il mutuo di Torre del Grifo ha cadenza ultradecennale, i debiti sono spalmabili negli anni e si può trovare una soluzione per ridurre anche quelli imminenti verso l’erario o qualche debitore in particolare, alcuni dei quali sono peraltro all’interno della cordata. La situazione debitoria può essere ridotta radicalmente. Procedura competitiva? Credo che sia una strada imboccata in maniera corretta dal Tribunale. Ad oggi non ci sono altri competitor, potrebbero emergere più avanti ma sarà sempre il Tribuale, con i commissari nominati, a valutare l’offerta più consona. So che è stato fissato un limite sotto il quale non si può vendere. Se Pulvirenti è realmente disposto a vendere? Credo che gli eventi abbiano indotto anche Pulvirenti a valutare seriamente questa ipotesi di cessione. Fino a qualche settimana avrei detto di no”.
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