Attraverso la pagina Facebook di Gianluca Di Marzio, nel corso di Question Time è intervenuto l’ex Catania Maurizio Pellegrino, coordinatore della SIGI SpA.
“Da cinque anni a questa parte non ho avuto più nessun contatto con alcun componente del Calcio Catania. Conosco il Presidente Astorina, persona serissima e perbene, posso solo parlarne positivamente. Siamo dentro le dinamiche corrette e trasparenti rispetto ad un percorso che deve essere fatto e che porta poi a una trattativa o quello che può essere concretamente un eventuale passaggio. Oggi c’è un Tribunale che giustamente veglia, osserva, guarda, controlla e richiede determinate garanzie e documenti. La parte acquirente è giusto che fornisca queste garanzie, noi siamo già pronti per farlo. I documenti devono essere presentati, non si scappa. Tutto ciò che viene richiesto sarà consegnato. Entrando in una seconda fase, capiremo quali saranno gli altri passaggi da compiere. Ritorno in campo del Catania? La messa in mora dei giocatori non è di semplice gestione perchè un calciatore che sa di potersi svincolare da un momento all’altro non so in quale stato d’animo potrebbe affrontare i playoff. Se c’è l’opportunità di giocare i play off credo sia importante per il Catania, ma devono esserci le condizioni per disputarli al meglio“.
“A livello personale ho notato poca apertura nei nostri confronti. Ma mi stacco da questa osservazione e credo che noi non dobbiamo porci tante domande sul perchè il Catania voglia o non voglia cedere eventualmente alla Sigi. Pensiamo a noi stessi, a produrre certezze, garanzie, alle necessaria capacità organizzative e progettuali ma anche economiche con un piano industriale. Ci sono professionisti da ambo le parti che lavorano e sono persone competenti che credo facciano ognuno il proprio interesse, ma il tempo è l’unico nemico. Bisogna essere celeri e usare forse un pò di buonsenso. Per preparare la squadra, un settore giovanile ed organizzare quel mondo dinamico e sportivo che racchiude una società, più tempo hai a disposizione e meglio è. Se io lavorassi da fine luglio potrei non essere nel pieno della libertà e del poter programmare qualcosa d’importante. Il tempo è determinante quindi, ripeto. Indipendentemente dal fatto che siamo simpatici, antipatici oppure il sottoscritto è brutto o cattivo”.
“E’ stato sin qui un percorso molto difficile per noi, quasi impensabile all’inizio. Rappresenta qualcosa di innovativo questa aggregazione di imprenditori, gli unici che hanno portato avanti l’iniziativa. Ma bisogna essere onesti nel dire che se domani mattina arriva un imprenditore con forze economiche non indifferenti, dico dal profondo del cuore che noi saremmo assolutamente contenti di prenderne atto. Purtroppo sono stati commessi anche degli errori da parte nostra per ingenuità e poca conoscenza della situazione verso il mondo Catania, ma oggi siamo strutturati in maniera più forte e organizzata nel tentativo di rilevare la società e rilanciarla dal punto di vista programmatico e progettuale. Grazie anche alla preparazione del nostro avvocato Augello ci siamo instradati verso una conoscenza completa, quindi riusciamo a muoverci meglio, con le giuste misure e coordinate. Percorriamo una strada seria, fatta di grande impegno e passione. Ringrazio il Sindaco che so quanta passione ha verso i colori rossazzurri. Anche il primo cittadino ha voluto capire chi eravamo, cosa avessimo intenzione di fare e credo si sia reso conto della nostra serietà. Riguardo l’eventualità di un fallimento io, Pagliara e gli altri imprenditori non saremmo più interessati. Intendiamo salvare la matricola e rilanciare un progetto sportivo, creare delle innovazioni sul piano gestionale e non dimentichiamo che 200 lavoratori oggi rischiano il posto di lavoro. Gli imprenditori continuano a sposare il progetto, se ne aggiungono anche altri perchè hanno compreso la forza dell’aggregazione e di un programma serio. Entriamo nelle dinamiche del Tribunale e quindi non è facile, ma ringrazio chi si è impegnato in questa iniziativa di provare a salvare la storia importante del Catania. Una storia fatta di trasporto e passione unica, che io conosco bene”.
“Scorporare Torre del Grifo? No, è parte integrante del nosto progetto. E’ anche vero che noi dobbiamo essere bravi a distinguere. Parliamo infatti di un centro straordinario ma polifunzionale. Poi c’è la squadra che ha le sue esigenze, si presenta la necessità di adoperare campi di calcio anche in funzione delle giovanili. Chi compra, compra un grande debito. Stratosferico per la Lega Pro. Torre del Grifo è una risorsa ma viviamo un momento di incertezza, quindi la riattivazione dell’attività del centro richiede tempo. Bisogna essere bravi a farla fruttare. Naturalmente questi imprenditori non sono persone che mettono i soldi come un vuoto a perdere e solo per il puro piacere di salvare la matricola. C’è gente che ha studiato e cercato di capire come sviluppare un progetto e come un giorno potere rientrare attraverso l’investimento che si fa. Il lumicino di speranza per salvare il Catania c’è, nessuna illusione ma massimo impegno per restituire dignità alla città rinascendo sotto forme innovative di cui Catania ha bisogno. Questa aggregazione di imprenditori è stata un ritrovarsi in un’idea comune, storica. Io nel 1993 capì che giocando nei campi di terra battuta stavamo facendo la storia, ce ne rendevamo conto. Tutti insieme adesso possiamo dimostrare di fare di nuovo la storia pensando al pensiero nobile di salvare la matricola perchè una città intera ci sta guardando. Ognuno deve fare la propria parte, noi la stiamo facendo. Nonostante tante porte chiuse e rospi che abbiamo dovuto ingoiaire siamo andati avanti e continuiamo fa farlo con grande determinazione”.
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