LUCARELLI: “Possibilità in più di tornare a giocare. Play Off, coinvolgerei anche le prime. Ok a 60 club professionistici. L’allenatore, uomo solo al comando”

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L’allenatore del Catania Cristiano Lucarelli a TMW Radio, nel corso della trasmissione ‘Stadio Aperto’, in vista di un eventuale ritorno in campo in Serie C con alcune considerazioni sulla possibile riforma dei campionati:

“Per la Serie C, visto che accontentare tutti è impossibile, bisogna provare a fare l’impresa di scontentare meno persone possibili, ma serve buonafede di tutti: mi sembra che qualche presidente, per nascondere problemi economici, mette avanti rischi che si potrebbero limitare. Qualcuno sembra volersene approfittare. Mancano troppe partite per finire, può succedere di tutto. Secondo me dovremmo fare dei playoff per quattro promozioni, non una sola. Coinvolgerei anche le prime, pur lasciandogli degli evidenti vantaggi del caso. Ma si deve giocare con tutte le promozioni in ballo: sarebbe potuto succedere qualsiasi cosa, forse solo a Monza e Reggina no. Figuriamoci che Di Carlo (allenatore del Vicenza, ndr) è mio testimone di nozze, ma con tutti quei punti in ballo sarebbe potuto accadere tutto. Lo stesso discorso lo farei valere per i playout, stabilendo una forbice per la quale si sale o si scende direttamente, altrimenti te la giochi”.

“Un allenatore come gestisce i ragazzi in questo periodo? Ci provi, con delle chat settimanali dove li stimoli e li inviti a non fermarsi. Questo l’abbiamo fatto all’inizio, quando si pensava che sarebbe stato difficile pensare di tornare a giocare. Oggi qualche possibilità in più c’è: spetta tutto all’amor proprio e la professionalità del giocatore, quanto ci tiene a mantenersi. Solitamente i calciatori stanno fermi tutto questo tempo solo se hanno infortuni gravi. Sapete quanto ci vuole a mettersi a posto fisicamente dopo solo un mese, figuriamoci dopo tre. Il semi-professionismo aiuterebbe tanto a risparmiare. Io credo si debba arrivare ad avere 60 squadre professionistiche, poi se fossero due gironi di B o una C élite, sarebbe comunque un aiuto: non dimentichiamoci delle piazze che ci sono in terza serie. Ci sarebbero introiti maggiori rispetto ad oggi”.

“Più stressante fare l’attaccante in Serie A o l’allenatore in C? Da allenatore è un mondo totalmente diverso. Io ho avuto la fortuna di aver fatto il master a Coverciano con Grosso, Liverani, i fratelli Inzaghi, Oddo, Nesta, Pirlo… Dopo aver giocato, allenare è tutto un altro sport. Giocando non ci si rende conto chi cosa significa fare l’allenatore, essere l’uomo solo al comando. Neanche quando vinci 3-0 sei tranquillo, perché cominciano a chiamarti ad esempio i procuratori di chi non ha giocato… Quando vinci, si vince tutti, ma perdere, spesso perdi da solo”.

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