LODI: “Burgos-Simeone, che coppia! Derby Catania-Palermo vale un campionato. Gomez persona fantastica e giocatore top”

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Catania-Bologna, Lodi in azione

Francesco Lodi, centrocampista ora in forza alla Triestina, ai microfoni di calciomercato.com ricorda i bei tempi del Catania in Serie A. Dal lavoro svolto sul piano tecnico da Burgos e Simeone fino al derby Catania-Palermo, passando per le qualità di Gomez, oggi funambolico tra le fila dell’Atalanta.

“La coppia Burgos-Simeone? Io sono arrivato a Catania una settimana dopo di loro. Si vedeva che era il braccio destro di Simeone in tutto e per tutto: dove non arrivava il Cholo c’era lui. Era una coppia molto affiatata, bastava uno sguardo per capirsi. Già allora Burgos aveva una gran voglia di allenare, spesso era lui a darci indicazioni. Ho subito pensato che uno così è meglio avercelo come amico. Aveva una mano enorme, se tirava uno schiaffo a qualcuno gli faceva girare la testa. A parte la prima impressione, Burgos è talmente buono che era impossibile discuterci. Anzi, era lui a calmare noi se c’era troppo agonismo nelle partite. Poi si sfogava con gli arbitri”.

“Simeone? Io arrivavo dal Frosinone, ero in trattativa con un altro club di B poi è arrivata la chiamata del Catania dalla Serie A. Il Cholo l’ho sempre seguito da giocatore, sia alla Lazio che all’Inter; essere allenato da lui è stata una grande esperienza, è una persona carismatica che trasmetteva energia. Non abbiamo neanche fatto in tempo a conoscerci che due giorni dopo il mio arrivo avevamo subito una partita, mi disse che mi aveva visto in dvd e di giocare tranquillo e libero per mettere le mie qualità a disposizione dei compagni. Quando hai la fiducia dell’allenatore è tutto più semplice”.

Catania-Palermo? Il derby a Catania non è una partita a parte, è proprio un campionato a parte. Io ne ho giocati tanti perdendone uno solo. In quel 4-0 mi ricordo che dopo un primo tempo nel quale non avevamo giocato benissimo, lui (Simeone, ndr) nell’intervallo ci disse ‘Ora entriamo in campo e li asfaltiamo’. E così è stato. Un giorno Simeone doveva spiegarci un movimento, c’erano dieci argentini e solo io di italiano: dopo un po’ che il mister parlava in spagnolo l’ho interrotto ‘Scusi, e io?’. Mi disse che me l’avrebbe spiegato dopo in italiano, a parte”.

“Papu Gomez? Una persona fantastica. Ora ha acquisito una maturità che forse a Catania ancora non aveva, anche se le qualità ce le ha sempre avute: ha la cattiveria giusta, è intelligente, furbo, sa calciare con tutti e due i piedi… Quando era a Catania l’avevano già cercato Inter e Atletico Madrid, ma adesso è un giocatore da grande squadra. Sono contento dei risultati che sta ottenendo, ci sentiamo ancora oggi”.

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