Una delle colonne storiche del Calcio Catania anni ’80, l’ex attaccante Carlo Borghi autore di una trentina di gol e protagonista del famoso Catania 2-0 Nocerina datato 12 giugno 1988, ricorda a distanza di 31 anni lo spareggio salvezza in Serie C1. Lo fa concedendo un’intervista esclusiva ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com, soffermandosi anche sulle vicende attuali in casa rossazzurra:
Carlo, anche tu andasti a segno contro la Nocerina nel 1988. Un tuo ricordo di quella importante vittoria…
“La squadra era attrezzata, però purtroppo non sempre le cose vanno per il verso giusto. Ci ritrovammo a disputare questo spareggio per non retrocedere a Cosenza. Ricordo che andammo in ritiro qualche giorno prima, c’era una certa tensione essendo partita secca che valeva una stagione. Poi la gara si mise subito bene, vincemmo 2-0 senza rischiare molto. Giancarlo Marini sbloccò il risultato, io la chiusi sul 2-0. Giocammo bene, dimostrando sul campo la nostra forza. Eravamo molto più forti della Nocerina con 8mila nostri tifosi al seguito. Fummo anche contestati in quella stagione, ma nel momento del bisogno il tifoso catanese mostrò tutta la propria vicinanza. C’era la voglia di riscattare un’annata deludente. In queste situazioni conta molto l’aspetto fisico. Noi arrivammo fisicamente pronti, ma anche sul piano mentale. C’erano tutte le condizioni per fare bene”.
Come mai il Catania incontrò così tante difficoltà?
“Trovare delle cause non è semplice. I vari cambi di allenatore erano sintomatici dei problemi riscontrati. Forse ci sentivamo troppo forti, non scendevamo in campo con la giusta concentrazione. Poi entri in un tunnel dal quale diventa difficile uscirne. Sono quelle annate che nascono in un certo modo e diventano difficili da raddrizzare. Poteva andare anche peggio. Lo spareggio di Cosenza fu l’unica grossa soddisfazione di quel campionato”.
Passiamo al presente. Catania ancora una volta eliminato dai Play Off. Come te lo spieghi?
“E’ stata un’annata di alti e bassi, eppure il Catania era arrivato a disputare i Play Off da quarto classificato. Di solito questi spareggi sono un campionato a parte, azzeri tutto e riparti. Sinceramente il Trapani ha meritato nel doppio confronto l’accesso alla finale. Soprattutto al “Massimino” si poteva gestire meglio. Il 2-2 dell’andata aveva indirizzato la gara in un certo modo. Andare sotto di due gol ha fortificato i granata, anche se poi il Catania ha pareggiato i conti facendo un bel recupero”.
Come si riparte adesso?
“Se la squadra è arrivata nella fasi finali dei Play Off, vuole dire che è stata comunque tra le migliori del campionato. La C è un torneo lungo. Sicuramente la rosa andrà puntellata nei reparti in cui è emersa qualche lacuna, ma non sono d’accordo ad uno smantellamento della squadra. Le rivoluzioni non mi trovano mai favorevole. Ripartirei dai Biagianti e Lodi che hanno dimostrato di essere i migliori. Conoscono l’ambiente, hanno esperienza e possono guidare qualche giovane. Inoltre sono importanti in ottica spogliatoio. Il Catania farebbe bene a confermali, cercando di realizzare un mix importante con dei giovani di belle speranze”.
Da Sottil a Novellino, poi ancora Sottil. Adesso s’ipotizza un ritorno di Lucarelli. Come valuti tutto questo?
“Non so cosa sia accaduto con Novellino, forse problemi interni allo spogliatoio. Successivamente il Catania ha ricontattato Sottil, mossa rivelatasi non azzeccata, in quanto non c’è stata la scossa voluta. Su Lucarelli leggo i commenti dei tifosi e non mi sembra molto amato, quantomeno da una parte della tifoseria. Quando sei costretto a vincere è ancora più difficile riuscire ad imporsi. La verità è che non sempre i nomi fanno la differenza, come ha dimostrato la nostra stagione culminata con la salvezza a Cosenza. Quell’anno avevamo giocatore provenienti anche dalla Serie A. Ripeto, non va smantellata la rosa”.
Si ringrazia Carlo Borghi per la gentile concessione dell’intervista.
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