Il Consiglio d’Amministrazione riunitosi mercoledì sera ha ribadito ancora una volta l’intenzione della Sigi di provare ad acquisire il Calcio Catania, sottolineando due aspetti fondamentali: avere un quadro ben delineato delle cifre richieste da Finaria – previo consenso del Tribunale – e definire in tempi brevi la questione. Del resto siamo già oltre la metà di giugno e, con l’avvicinarsi dell’inizio dei Play Off, bisogna contestualmente essere celeri per pianificare la stagione successiva rispettando tutte le scadenze previste in ambito federale per garantire l’iscrizione del Catania al prossimo campionato. La cessione del club passa unicamente dall’avviamento della procedura competitiva. Fino a quando il bando non sarà pubblicato, persisterà la situazione di stand-by con nessun beneficio per le parti interessate.
Da un lato per Finaria, che ha assunto con gli organi giudiziari l’impegno di rispettare il concordato preventivo fornendo garanzie adeguate alla legittimazione dei sacrosanti diritti dei creditori; dall’altro per la Sigi (o eventuali altri offerenti), che auspica una tempistica utile allo scopo di programmare serenamente il futuro. Finaria ha presentato l’istanza ed i rumors sono sempre gli stessi: inserimento di clausole per un’eventuale promozione in B e la percentuale di una possibile somma a titolo di risarcimento nell’ambito di una vicenda legata ai diritti tv risalenti ai tempi del Catania in Serie A. A questo si aggiunge la probabile richiesta di una fideiussione a garanzia di Torre del Grifo Village (si vocifera pari a meno di 10 milioni di euro), con il Credito Sportivo spettatore molto interessato.
La partita si gioca quindi sulle cifre del valore effettivo di tutte le attrezzature oggetto d’interesse, delle postille inserite e dell’intera operazione nel suo complesso. Sigi è pronta a rilevare il Catania sborsando un milione di euro, ma è altrettando disposta a rimodulare la propria offerta a seconda delle indicazioni contenute all’interno del bando pubblico, immettendo nuovo capitale a supporto del piano industriale di risanamento e rilancio del club rossazzurro. Ora la palla passa al Tribunale. Mai come in questo caso, chiarezza e celerità vanno di pari passo. E Luglio – dopo tante rincorse, chiacchiere, smentite e perdite di tempo inutili – sarà davvero riconducibile al mese della verità. Scongiurando una volta per tutte il rischio fallimento o facendone riapparire drammaticamente lo spettro.
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