Nell’ambito della pesante situazione debitoria del Catania, rientra anche il mancato pagamento degli stipendi di gennaio e febbraio. Al momento solo a 6-7 uomini sono stati corrisposti gli emolumenti, mentre in altre circostanze questo è avvenuto parzialmente. In altre ancora neppure un euro è stato sganciato, portando prima all’attivazione della messa in mora e poi, una volta scaduta, alla possibilità di rivolgersi al Collegio Arbitrale per richiedere lo svincolo.
Ripensando ad alcune mancate cessioni nella finestra invernale del calciomercato, il Catania si sarebbe ritrovato con qualche soldino in più in tasca, potendo fronteggiare senza troppi patemi il problema stipendi. Emmanuel Mbende, Davide Di Molfetta e Kevin Biondi, tanto per citare alcuni esempi significativi, avrebbero potuto fruttare alle casse del club una cifra superiore al milione di euro con richieste concrete soprattutto da società cadette (nel caso di Mbende si registrò anche l’interessamento di un paio di squadre estere, ndr). Altri elementi della rosa, invece, sarebbero potuti andare via attraverso cessioni a titolo gratuito o temporaneo.
Il Catania, in ogni caso, preferì stringere i denti sacrificando solo alcuni dei pezzi pregiati. L’idea era quella di non smantellare l’organico nella speranza di provare a chiudere la stagione nel migliore dei modi ed ipotizzando il pagamento puntuale degli stipendi fino al termine del campionato. Come? Pensando di riportare la gente allo stadio e, quindi, puntando sull’efficienza del botteghino ma anche sugli introiti generati da Torre del Grifo Village. In effetti, in relazione ai risultati, sembrava che la squadra avesse finalmente ingranato la marcia giusta, dando l’impressione di potersela giocare alla pari con tutti.
Fino ad arrivare alla sospensione del campionato che ha bloccato anche le attività del fiorente centro sportivo, con la conseguenza di azzerare ogni utile e determinare il mortificante scenario attuale. Facile parlare col senno di poi, ma se il Catania avesse ceduto a gennaio un solo giocatore tra quelli sopra citati, forse oggi si sarebbe potuta evitare la messa in mora ed il rischio concreto di perdere pezzi in rosa. Fattispecie comunque marginale, in un contesto dove in bilico c’è la sopravvivenza del Calcio Catania.
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