SERIE C: medici sociali contrari alla ripresa, atteggiamento condiviso anche dal Catania

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La LAMICA (Libera Associazione Medici Italiani del Calcio), appreso che il Consiglio Federale della Figc ha manifestato la volontà di portare a termine tutti e tre i campionati professionistici, ha ascoltato il parere dei medici di Lega Pro inviando una lettera alla Figc e per conoscenza alla Lega Pro. Viene sottolineato che “la proposta di ripresa dell’attività calcistica per la Lega Pro con i protocolli attualmente indicati risulta totalmente irricevibile”. Sono tre, secondo quanto apprende Italpress, i motivi per i quali LAMICA considera irricevibile la proposta della ripresa in serie C:

  1. I test molecolari (tamponi e reagenti) ogni 3 giorni e sierologici settimanali per tutto il gruppo squadra-staff sono sia difficili da recuperare, perchè in quantità ingente, sia eccessivamente costosi per le società di Lega Pro;
  2. Qualora risulti un Covid-19 positivo, a fronte dell’eliminazione del ritiro obbligatorio rispetto al protocollo precedente, bisogna rilevare che la norma prevede l’isolamento dell’atleta, tamponi per tutti gli altri ogni 48 ore e test sierologici a seguire. Tutta la squadra a questo punto dovrà andare, tra l’altro nell’arco di 24 ore, in ritiro forzato in strutture sportive adeguate che gran parte delle società non hanno a disposizione;
  3. In ultimo, si segnala che il medico sociale in questa categoria svolge la propria attività principale al di fuori dell’attività sportiva del club di appartenenza.

Nella missiva dell’associazione, il cui Presidente è l’ex medico della Nazionale Enrico Castellacci, i medici sociali “ribadiscono la massima collaborazione con le società come sempre fatto” e non escludono “iniziative di dissenso anche clamorose”. Condivide l’atteggiamento dei medici anche Alfio Scudero, storico responsabile dello staff sanitario del Calcio Catania.

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