Stravince la volontà di tornare a giocare manifestata dai club della Lega Serie A e B, bocciate per intero le proposte formulate in Assemblea dalla Lega Pro. Francesco Ghirelli, Pietro Lo Monaco e Walter Baumgartner, in rappresenza della C, hanno riportato una sonora sconfitta al Consiglio Federale. La FIGC ha anche deciso di stoppare definitivamente i tornei dilettantistici, con le prime classificate che sembrano destinate al salto di categoria d’ufficio (non è ancora ufficiale). Nelle intenzioni federali, a ripartire per primo sarà il massimo campionato, poi la cadetteria e, successivamente, la Lega Pro.
Ma come si farà a rispettare i rigidi e costosi protocolli sanitari anti Coronavirus in una categoria dove, peraltro, non mancherebbero le difficoltà logistiche? Spazio, eventualmente, a protocolli più “leggeri” qualora si attenuasse l’impatto del Covid-19? Ghirelli ha esternato tutte le sue perplessità sul tema, illustrando la situazione ai 60 Presidenti di C attraverso una lettera. I club potrebbero addiritturare minacciare lo sciopero. Una decina di questi, però, spingono per il ritorno in campo creando, di fatto, una spaccatura all’interno della Lega.
Lo scenario venutosi a determinare testimonia un clima di profonda incertezza perchè bisognerà capire come creare le condizioni affinchè anche in C si possa tornare a giocare in sicurezza. La FIGC valuta la sospensione del campionato ricorrendo alla sola disputa di Play Off e Play Out ma sono tante le ipotesi sul tavolo. Compresa l’individuazione di un criterio differente dall’impostazione della media punti ponderata e persino (difficile) la messa in discussione dell’attuale primato in classifica di Monza, Reggina e Vicenza, le quali parteciperebbero agli spareggi promozione.
Perplessità che, in questo caso, nasce dal fatto che mentre il Monza conserva il rassicurante vantaggio di 16 punti di vantaggio sul secondo posto, Reggina e Vicenza vantano rispettivamente un +9 e +6 che, in teoria, fornirebbe meno garanzie meritocratiche nell’ottica di un’eventuale promozione d’ufficio. Viene tenuta in considerazione anche la possibilità di far giocare gli spareggi in forma ridotta. C’è, poi, da risolvere la questione legata ai contratti in scadenza, con FIFA e UEFA che dovrebbero raccordarsi sulla estensione automatica dei vincoli per ulteriori due mesi (discorso valido anche per i prestiti). Insomma, i nodi da sciogliere sono tanti per una Serie C che si dimostra anello debole del sistema.
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