L’adozione del provvedimento di nomina di nuovi amministratori giudiziari con annessa richiesta di fallimento del Calcio Catania. Spinge su questo doppio versante la Procura della Repubblica, con contestazioni piuttosto gravi all’indirizzo della gestione del club rossazzurro, profondamente indebitato. Dal 2014 in poi, la situazione debitoria non ha lasciato dormire sonni tranquilli fino ad ingigantirsi e diventare insostenibile. Oggi il rischio che il banco salti esiste, il futuro del Catania è in bilico ma con una fiammella di speranza accesa.
Lunedì il Tribunale si pronuncerà sulla eventuale nomina appena citata, tenendo conto delle recenti dimissioni dal CdA dell’ingegnere Giuseppe Di Natale (A.D.) e l’avvocato Ignazio Scuderi (vice Presidente), mentre è rimasto al suo posto Gianluca Astorina (Presidente). Importante capire anche se la richiesta avanzata dai legali della società etnea di ammissione al concordato preventivo in bianco sarà accolta o rigettata. L’udienza, a seconda dell’esito, potrebbe allungare oppurre ridurre le tempistiche della trattativa con SIGI SpA, unico gruppo imprenditoriale attualmente interessato in maniera concreta ad acquisire le quote del Catania.
Quella del 25 maggio è la prima di due partite fondamentali da giocare sulle aule di Tribunale. La successiva, datata 9 giugno, si rivelerà determinante se non decisiva. In tale occasione, infatti, verrà discussa l’istanza di fallimento. Qualora l’offerta di SIGI fosse ritenuta congrua per la soddisfazione dei creditori, bene. Altrimenti l’incubo del fallimento potrebbe diventare realtà. Sempre che nel frattempo il Catania non venga ammesso al concordato sopra menzionato, allungando la vita del club ma con il rispetto degli obblighi imposti dal Giudice a garanzia di un piano di rientro sicuro.
E c’è un terzo fattore extra-campo che riguarda, invece, il nodo stipendi. Gran parte dei calciatori non li ha ancora percepiti, una decina sono stati saldati ma, tra questi, alcuni solo parzialmente. Nel frattempo la messa in mora è scaduta e, pertanto, a norma di regolamento qualsiasi giocatore può rivolgersi al Collegio Arbitrale per ottenere entro il 20 giugno la risoluzione del contratto. Se questa venisse formalmente dichiarata, il giocatore, a titolo di risarcimento del danno, avrebbe diritto di percepire un importo, da corrispondersi mensilmente, pari alla parte fissa della retribuzione ancora dovuta, fino alla scadenza dell’accordo o fino alla data di efficacia di un nuovo contratto con altra società.
Al momento, secondo quanto raccolto in queste ore, i tesserati attendono l’evolversi degli eventi in seno al Tribunale e le prossime mosse del Catania. Insomma, a venirne fuori è un gioco a incastro abbastanza articolato che determinerà le sorti del Calcio Catania attraverso l’esito giudiziario e la forza economica della neo costituita SIGI, impegnata a formulare una proposta atta a garantire la sopravvivenza dell’Elefante.
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