CESSIONE CATANIA: l’interesse del gruppo USA finisce in Procura, avanza il Comitato

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Torre del Grifo, Catania

Viaggio a Catania e autogol clamoroso. L’importante gruppo USA di cui tanto si è parlato in questi giorni, nel tentativo di acquisire le quote del Calcio Catania, si è recato alle pendici dell’Etna per il tanto atteso incontro allo scopo di trattare direttamente con Finaria. Il risultato? Successivamente alla comunicazione dell’interesse è emersa una presunta documentazione falsa sulla referenza dell’Apache Corporation – questo il nome indicato come potenziale acquirente – società realmente esistente leader mondiale nella ricerca e distribuzione del petrolio e del gas naturale con sede a Houston, nel Texas.

Secondo quanto ricostruito da Meridionews.it, attraverso un documento si evinceva che il CEO di Apache, John J. Christmann IV, avesse affidato all’avvocato Alessandro Lombardo il compito di trattare per suo conto. Dubbi immediatamente scaturiti dalla originalità della firma di Christmann e dalla redazione del documento ad opera di un notaio svizzero, il quale in passato finì sotto inchiesta per lo sviluppo di presunte truffe a livello internazionale. Presente all’incontro anche l’uomo che fino a quel momento è stato presentato come il referente dell’Apache in Italia, ma non convince nel momento in cui esibisce copia della carta d’identità in quanto le generalità corrisponderebbero ad un esponente del Pd toscano, ex consigliere comunale e allenatore di calcio Under 15 in Serie D che non gli somiglia per niente. Vicenda che si conclude con una segnalazione alla Procura.

Le prove di concretezza di cui abbiamo parlato nei giorni scorsi non soltanto non sono state superate ancor prima che nascesse la trattativa. Ma confermano, per l’ennesima volta, che al momento il ‘Comitato’ di Pagliara e Pellegrino è l’unico ad avere mosso concreti passi avanti nella trattativa d’acquisizione del Catania, essendosi in questi giorni attivato per la costituzione di una S.p.A. con capitale sociale interamente versato di 5 milioni di euro. Finaria attende che questo passaggio burocratico diventi realtà, tenendo le porte aperte ad altri soggetti che hanno comunicato un possibile interessamento ma, ad oggi, non sono andati oltre alle solite chiacchiere. Fin troppo ricorrenti in questi mesi difficili in cui c’è in gioco il futuro della matricola e di tanti lavoratori.

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