Attraverso una diretta Facebook, il giornalista de ‘La Gazzetta dello Sport’ Nicola Bindi spiega perchè non crede si possa mettere in pratica l’idea del format del campionato di Serie B a 40 squadre. Ecco quanto evidenziato:
“La riforma dei campionati è assolutamente necessaria perchè il professionismo è un’attività poco sostenibile con pochi ritorni, sono aziende che lavorano in perdita. Gravina quando fu eletto nel suo programma elettorale aveva già elaborato l’introduzione di una fasci semiprofessionistica. Una fascia cuscinetto che, a livello di peso economico, fosse una via di mezzo fra il dilettantismo ed il professionismo, che oggi hanno pesi fiscali completamente diversi. L’ipotesi su cui si lavora più concretamente è quella di una Serie A a 20, una B a 20, una C d’elite a 20, una fascia semi professionistica con 2/3 gironi e poi i dilettanti. E’ impraticabile l’ipotesi di una B a 40 squadre che qualche presidente porta avanti, innanzitutto perchè perderebbe di valore il campionato e soprattutto le società cadette si opporrebbero per una motivazione economica. Se oggi le società di B prendono circa 6.5 milioni di contributi a testa attraverso i diritti televisivi, con 40 squadre questi contributi si ridurrebbero alla metà. Solo per questo motivo la B a 40 è un’ipotesi fantascientifica. Prelevare eventualmente i soldi dalla C? Non è proprio così perché i soldi dell’attuale Lega Pro dovrebbero sostenere anche il semiprofessionismo ed il dilettantismo”.
===>>> LEGA PRO: “Riforma campionati dal 2021/2022, impossibile disputare partite calendario ordinario”
***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***