L’avvocato Giuseppe Lipera aveva chiesto per la seconda volta, a distanza di quattro mesi, al magistrato di sorveglianza di Caltanissetta che il proprio assistito Antonino Speziale potesse recarsi dall’88enne nonno materno gravemente malato. Alla richiesta, il penalista aveva allegato il certificato medico dell’anziano che attestasse come «per le patologie per cui è affetto è in stato terminale». Permesso che gli era già stato negato nel dicembre scorso dal tribunale di sorveglianza, non sussistendo un immediato pericolo di vita del familiare, che non vedeva da più di sette anni. Oggi si apprende che il nonno non ce l’ha fatta e, pertanto, il magistrato scrive che “qualsiasi concessione sarebbe sfortunatamente oltremodo tardiva nonché futile”. L’avvocato Lipera chiede comunque la «misura alternativa degli arresti domiciliari» per «il profondo lutto» e «consentirgli di piangere il proprio nonno ed elaborarne la perdita con il supporto della propria famiglia».
Speziale sta scontando dal 14 novembre 2012 otto anni di reclusione con fine pena nel dicembre di quest’anno. E’ stato condannato, con sentenza definitiva, per l’omicidio preterintenzionale dell’ispettore capo della polizia Filippo Raciti, morto il 2 febbraio 2007 in occasione del derby di calcio Catania-Palermo.
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