L’allenatore del Pontedera Ivan Maraia al quotidiano La Nazione:
“La cosa più importante adesso è salvare più vite possibile. Il resto, calcio compreso, passa tutto in secondo piano e nessuno in questo momento è in grado di fare ipotesi o previsioni, perché si viaggia a vista, giorno dopo giorno, nella speranza che le cose possano progressivamente migliorare. Resta comunque il fatto che una volta che saremo liberi di uscire il problema non è finito, ma ci sarà un’altra fase altrettanto difficile da rispettare, a maggior ragione in uno sport di squadra come il calcio dove ogni istante c’è la possibilità di infrangere il rispetto delle distanze stabilite dalle norme di sicurezza”.
“Giocare con le mascherine come in Nicaragua? Mah, francamente mi sembra una cosa un po’ ridicola. Sono fiducioso perché le cose possano migliorare, ma sono preoccupato perché, come ho detto, se vogliamo ridare il via alla ripresa dei campionati servono precauzioni di livello molto alto, e non so se potranno essere attuate. Magari sono precauzioni che in serie A e B possono anche essere prese, ma in C non lo so. E se non si ha la certezza di muoversi in una situazione di massima sicurezza sanitaria, l’attività non può riprendere”.
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