Si parla di possibile taglio degli stipendi per venire incontro alle esigenze delle società di calcio, in questo momento di forte crisi ed incertezza dettato dalla diffusione del Coronavirus. Questa la posizione del capitano della Fermana Marco Comotto, intervistato da Il Giornale:
“Ho 36 anni e vivo a Civitanova Marche con mia moglie e mio figlio. Ho un mutuo da pagare oltre alle bollette mensili e come chiunque se non guadagno per 3 mesi mi ritrovo in grande difficoltà . Molta gente pensa che noi calciatori siamo dei privilegiati, ma non è così. Almeno in C dove il 50% della categoria guadagna cifre normalissime e arriva giusto giusto alla fine del mese. Riusciamo a campare dignitosamente, capiamo però le difficoltà di molti presidenti: per questo e parlo da capitano della mia squadra siamo disposti a fare un sacrificio, magari riducendoci il 15-20% di quanto percepiamo. Un aiuto è giusto darlo senza però finire gambe all’aria. Siamo pronti a fare delle rinunce tutti insieme, a patto che qualcuno non se ne approfitti. Non è il caso della Fermana per fortuna, ma ci sono club in C che a metà marzo non hanno pagato gli stipendi di gennaio-febbraio e all’epoca non era ancora scoppiata la pandemia”.
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