Lungo intervento su Facebook, attraverso la pagina di Futura Production, di Maurizio Pellegrino. L’ex rossazzurro ha parlato a nome del Comitato che ha promosso la manifestazione d’interesse di una Cordata composta prevalentemente da imprenditori locali con relativa offerta d’acquisizione delle quote del Calcio Catania.
“C’è la voglia di investire su un progetto sportivo, mostrando grandissima volontà nella concretizzazione di una manifestazione di interesse. Qualcuno pensa che la nostra offerta sia di poco conto ma non si è realmente chiesto a quanto ammonti il debito di questa società. Ringrazio di cuore tutti i componenti del Comitato, autentici incoscienti io li definirei. Hanno un passione verso questi colori e la possibilità di salvezza della matricola più forte della riflessione e della razionalità di ogni pensiero cautelativo. Siamo orgogliosi di essere riusciti a raggiungere il nostro obiettivo che era quello di riuscire a produrre una manifestazione d’interesse all’acquisto del Calcio Catania”.
“La palla adesso è nelle mani di imprenditori, professionisti ed avvocati che entreranno nel vivo di questa trattativa. I debiti complessivi sono davvero enormi per una società che oggi fa la Lega Pro. Non bisogna dimenticare alcuni passaggi fondamentali. Passaggi obbligati da rispettare per acquisire una società di calcio. Iniziando dalle dovute garanzie bancarie, dalla onorabilità degli imprenditori coinvolti e dalla garanzia di un piano industriale che prevede la copertura finanziaria nei prossimi tre anni. Serve questo per potere produrre una manifestazione d’interesse. Il Comitato, con il coinvolgimento di questi imprenditori, rispettando norme e leggi, ha fatto sì che la manifestazione potesse finalmente maturare”.
“La valutazione dell’offerta può essere anche determinata dal tribunale fallimentare. E’ probabile una eventuale nomina. La ultime vicissitudini che hanno coinvolto la società e l’attentissima analisi della situazione debitoria ci hanno indotto a rivedere qualcosa all’interno della proposta d’acquisto, seguendo il consiglio dei nostri esperti. Con grande forza e convinzione abbiamo portato avanti una proposta che riteniamo congrua e seria per arrivare ad un auspicabile conclusione positiva. Poi le trattative sono trattative. Auspichiamo che le parti possano cordialmente incontrarsi e continuare ad approfondire questa manifestazione d’interesse. Nel frattempo apprendiamo che il Catania ha comunicato una risposta negativa alla nostra offerta. Ne prendiamo atto. Evidentemente può darsi sia una prima tappa o un primo approccio, o non solo quale altra cosa”.
“La mancanza di auspicabili ricchi imprenditori, nababbi e quant’altro di cui mi sembra oggettiva l’assenza totale d’interesse verso il Calcio Catania fino ad oggi, ci ha spinto a maturare l’interesse in questo periodo proprio per evitare scenari drammatici. Ad oggi l’alternativa oltre al Comitato a me non risulta esserci, anzi ho potuto constare che in tanti si sono mostrati vogliosi di aiutare, dicendo e gridando amore verso questi colori ma nessuno, con i fatti, ha voluto dare anche solo una mano per provare a salvare il Catania. Tante persone hanno lavorato con il presidente Pulvirenti e non mi sembra che queste oggi non abbiano la possibilità di comprare un tozzo di pane, anzi. Se questa società è arrivata a produrre debiti enormi, evidentemente in qualcosa si è sbagliato. Se non hai un progetto che possa avvicinarsi a provare a salvare il salvabile, questo club – e non lo dico io – è destinato ad esiti probabilmente drammatici. La nostra è stata una proposta onesta, trasparente, congrua rispetto a quello che il club si aspetta. Aggiungiamo che i debiti di Torre del Grifo, quelli verso fornitori e tributi, verso le banche, le tasse da pagare contribuiscono a tirare fuori una somma direi abbastanza importante”.
“Il Presidente Astorina è persona seria che conosco. Lui auspica ancora adesso probabilmente che arrivino altre offerte da fuori e mi sembra legittimo, ma credo sia altrettanto legittimo ricordargli che le offerte da fuori sono state finora quelle di Follieri, che abbiamo visto più volte fotografato ed ha avuto la sua grande risonanza sui giornali, e forse si era presentata la possibilità che qualche grande amico di Pulvirenti sponsorizzasse il Catania, quindi un inno al valore delle amicizie. Ad oggi, tolto il Comitato, mi piacerebbe sapere chi è l’alternativa, chi ci sta mettendo la faccia e chi ha lavorato per tre mesi ad una manifestazione che mettesse a posto la possibilità di accollarsi tutti i debiti del Calcio Catania. Cosa aspettiamo e quali sono i tempi di attesa? Il Catania ha rigettato molto cordialmente l’offerta. Bene, attendiamo ma bisogna prendersi delle responsabilità. Tutti. Arriverà anche il giorno in cui le cifre e la natura delle cifre dovranno essere pubblicate. Deve essere pubblicato tutto perchè ognuno si prenda fino in fondo le proprie responsabilità con trasparenza in quello che dice e fa. Il Comitato ha portato in silenzio questo aspetto, nonostante qualcuno abbia tentato una campagna denigratoria nei nostri confronti”.
“Nomi degli imprenditori? Non mi sembra corretto che i nomi li faccia io in questo momento. Verranno presentati nel momento in cui la situazione lo riterrà opportuno. Non vedo il perchè io debba dire nomi e cognomi di imprenditori che hanno ampiamente fatto passi in avanti e sforzi notevoli per poter presentare questa manifestazione. Non tutti i soggetti imprenditoriali garantiscono lo stesso tipo di investimento, per questo motivo ne abbiamo messi tanti insieme. Abbiamo cercato di unire le forze di diversi imprenditori e saranno resi pubblici in seguito. La cosa più importante non è tanto oggi conoscere il nome ma la capacità di questi imprenditori che sono riusciti a determinare una cifra a mio avviso congrua, onesta, dando ampia garanzia di poter iniziare un percorso verso l’acquisizione del Calcio Catania. Noi siamo interessati perchè riteniamo che la salvaguardia della matricola sia determinante, la cosa più romantica, bella e veritiera, passionale. Si stanno facendo degli sforzi capendo l’importanza del potenziale della città, del valore della matricola. Non so se tutti abbiano in mente cosa significhi”.
“Torre del Grifo è una risorsa assoluta. Per tutto ciò che rappresenta e che si può creare, progettualmente è una risorsa infinita. Si possono sviluppare dei progetti straordinari, non manca nulla. Anche l’accostamento dei nostri imprenditori è rivolto a quello, probabilmente anche a delle iniziative che possano portare benefici al Calcio Catania ed a tutta la città, al sistema. Accostando anche tante altre idee legate alla costruzione dell’atleta, all’ingresso di nuove discipline sportive. Torre del Grifo permette tutto. Il Catania deve ripristinare la situazione economica in cui vive ma anche il progetto sportivo deve andare di pari passo. Aiutato da una liquidità economica, questo può avvenire. I nostri imprenditori stanno facendo l’impossibile e anche di più per salvare il salvabile. Molto dipenderà dalla volontà di chi vende. Ci dicano se c’è un altra trattativa, immediatamente saremmo pronti a farci da parte ma anche a sostenere. Stiamo cercando di capire se realmente possiamo tenere in vita il Catania, noi non trattiamo il Calcio Catania al bar come qualcuno voleva indicarci. Presentando tutti i documenti necessari per poter avviare la trattativa, rispettando le regole per essere corretti e trasparenti. Noi abbiamo già fatto il nostro. Ci dicano quali sono le alternative al Comitato. Questa è trasparenza, parlare col cuore ai tifosi. Non le cazzate!”.
“Mi piace sottolineare un aspetto fondamentale che ci ha portati a manifestare interesse: la voglia di non tradire il Catania, di essere attaccati a questi colori. Il vedere un progetto sportivo come forma prioritaria, il voler veramente valorizzare tante risorse del territorio, figure dirigenziali e tecniche per far crescere la società, esaltando la meritocrazia, quelle menti pensanti che forse in questi anni non hanno avuto grande spazio. Una serie di cose che ti spingono a dire che in questa città si è fieri, orgogliosi e capaci di sviluppare il proprio calcio”.
“Se c’è anche Leonardi nella cordata? La cordata era aperta a tutti quelli che avevano a cuore e che hanno a cuore le sorti di questa città e del Calcio Catania. Io ad oggi, dopo tre mesi, non solo non ho ricevuto nessuna telefonata nonostante un rapporto cordialissimo anche con diverse istituzioni soprattutto politiche, se non alcuni passaggi con il mio amico Assessore allo Sport Sergio Parisi. Nessun imprenditore forte mi ha chiamato per potere aiutare il Catania. Quelli che abbiamo messo insieme sono tifosissimi del Catania e con grande senso di responsabilità hanno dato la loro disponibilità. Bisogna tornare a respirare il calcio in tutte le sue latitudini. Se dovessi occuparmi di quello che mi compete, speriamo di trovare una società che metta al primo posto l’aspetto sportivo. Francamente non ci aspettavamo la tempestività della risposta negativa del Catania. Adesso spetterà ai nostri legali e tecnici capirne la natura. Vedremo anche cosa deciderà il Tribunale. Ne approfitto per ringraziare lo studio GOP e l’avvocato Giuseppe Gitto per la grande disponibilità avuta nell’iniziare ad imbastire la trattativa”.
“L’A.D. Di Natale? Ha dimostrato di essere persona seria e capace. Con Lucarelli hanno fatto un buon lavoro. L’equilibrio di Di Natale in un periodo piuttosto vivace del Calcio Catania ha fatto in modo che arrivasse anche qualche risultato. Entrambi lavorano per il Catania e mi sembra doveroso che continuino a farlo nella maniera giusta. Lucarelli ha tutta la mia stima, lo dico da tifoso, se vogliamo anche da collega. Ha svolto un lavoro straordinario, dopo gennaio è riuscito a fare veramente bene insieme ai calciatori e gliene va dato atto in una situazione di grande difficoltà. Il mio è un giudizio positivo della persona e del tecnico Lucarelli che ha dimostrato in situazioni come queste di tirare fuori qualcosa di buono”.
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