LUCARELLI: “Vorrei fare ancora qualcosa d’importante per Catania. Mio futuro? Difficile prevederlo”

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Intervistato in video attraverso il profilo Instagram di calciomercato.com, l’allenatore del Catania Cristiano Lucarelli conserva la speranza che si torni a giocare, qualora le condizioni lo consentano, augurando al club rossazzurro che riesca a superare le difficoltà societarie. Spazio anche al discorso legato alle modalità di promozioni e retrocessioni, nel caso in cui il campionato venisse definitivamente sospeso. Ecco quanto evidenziato da TuttoCalcioCatania.com:

“Giuste le disposizioni del Centro di Medicina dello Sport ma pochissime società di Serie C potrebbero permettersi di fare tamponi ogni 4 giorni e tutto ciò che serve per mettere i calciatori nelle condizioni di giocare senza rischi. Nella realtà particolare della Serie C, dove ci sono giocatori che percepiscono intorno a 1.200 e 1.300 euro al mese, le società non hanno grandissime disponibilità economiche, di conseguenza diventa difficile logisticamente organizzare il tutto. Io mi auguro si possa ricominciare a giocare, in primis perchè vorrebbe dire che abbiamo sconfitto questo virus. E poi perchè torneremmo a dare un pò di normalità alla gente che in questo momento più che mai avrebbe voglia di godersi anche una sana partita di calcio. Così come fanno gli infermieri, gli autotrasportatori ed i lavoratori di tante fabbriche mi auguro che anche i calciatori possano fare la loro parte mettendosi al servizio della gente. Il calcio ha sempre avuto un aspetto sociale importante, mentalmente saremmo d’aiuto alla testa delle persone. Tutti ci comportiamo egregiamente ma è comunque difficile perchè il rischio di sclerare ogni giorno è sempre alto (ride, ndr). Se riuscissimo a riportare un sorriso e una speranza giocando in condizioni di sicurezza, faremmo un bel servizio“.

“Promozioni e retrocessioni? Squadre come il Benevento e le tre capoliste della C è giusto che vadano su. Hanno tanti punti di vantaggio sulle inseguitrici, soprattutto Benevento, Reggina e Monza. Il mio Livorno è nettamente staccato in B, ma il campo ha parlato. La speranza, ripeto, è che si possa riprendere in condizioni straordinarie. In chi ha dominato i campionati il rischio grosso è anche quello di far perdere motivazione e voglia ad imprenditori che hanno investito nelle loro squadre e potrebbero dire, ‘ma chi me lo fa fare ad investire in una situazione in cui non vengo tutelato per quanto dimostrato sul campo?’. Nelle situazioni in cui c’è evidente distacco di punti, tocca avere un occhio di riguardo secondo me qualora il campionato venisse sospeso”.

“Perchè Catania? Due anni fa ho vissuto una stagione molto intensa, straordinaria. Forse al pari del Lecce avremmo meritato il salto di categoria. Il Catania era dodicesimo l’anno prima, poi fino alla penultima giornata abbiamo duellato per vincere il campionato con il Lecce che ha dimostrato tutto il suo valore vincendo subito la B e facendo bene anche in A. Siamo stati una degna concorrente del Lecce, ce la siamo giocata fino in fondo. Poi di pancia abbiamo deciso che dovevamo separarci però mi è sempre rimasta questa voglia di riuscire a fare qualcosa in una piazza che vive totalmente per la squadra di calcio. Sono stato chiamato pur sapendo di tutte le difficoltà, rischiando anche di non riscuotere lo stipendio come poi si è effettivamente verificato per le mensilità di gennaio e febbraio. In realtà quando decisi di accettare si pensava che almeno riuscissimo a terminare in maniera tranquilla la stagione, invece non è stato così. Ci siamo rimboccati le maniche, io nelle difficoltà sono uno che s’innamora. Mi piacerebbe poter concludere questo percorso, soprattutto negli ultimi tempi avevamo messo a posto tante cose, riproponendoci con prepotenza nella parta alta della classifica, poi purtroppo è successo quello che è successo. Tutt’ora vorrei fare qualcosa d’importante per questa città e tifoseria“.

“Il mio futuro? Dipende un pò da cosa succederà. Intanto con il Coronavirus, la partita più importante che siamo chiamati tutti quanti a giocare. Poi vedremo se si riprenderà e, ovviamente, la mia speranza è quella che il Catania riesca a superare questo momento, trovi la sua stabilità, programmazione e la salvezza sotto certi punti di vista. Vedremo. Adesso è tutto prematuro, con quello che sta accadendo con il virus ed a Catania diventa difficile fare delle previsioni sul futuro onestamente“.

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