L’allenatore del Catania Cristiano Lucarelli, intervenuto a ‘Tutti Convocati’ su Radio24:
“Bisogna cercare di tornare pian piano a una normalità, da un punto di vista professionistico e amatoriale. Sono favorevole a una ripresa graduale, ma deve esserci. Si parla di sport, ma potrei citare persone che da due mesi non portano a casa lo stipendio. Mi incazzo quando sento parlare la gente dei calciatori. In Serie C guadagnano 1300 euro e passano magari da giocare a Reggio Calabria a Bolzano, questi oggi sono in difficoltà economica. Il calcio ha in primis una valenza sociale e sarebbe giusto riportare il calcio in casa delle persone. Piaccia o non piaccia, il calcio finanzia anche altre discipline nel sistema sportivo italiano”.
“Nell’immaginario collettivo si prendono ad esempio quei dieci calciatori che stanno con le veline, discoteche e soldi. Dieci giorni fa il problema in Italia erano i calciatori, ma i calciatori vengono pagati dai privati e danno al fisco in maniera proporzionata. Il calcio ha una sua specificità rispetto agli altri sport e si finanzia in maniera diversa. Se fallisce una società di calcio non c’è solo il calciatore, ci sono tante persone che lavorano per una società. Sorteggio per decretare la quarta squadra promossa in B? Partecipando tante squadre, diventa difficile pensare di premiare la squadra arrivata decima. Sono sempre appassionato al calcio pane e salame e alle belle storie. Si potrebbe pensare alla storia e al blasone ed essere stilata una classifica di merito così come viene fatto per i ripescaggi”.
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