Il Comitato per l’acquisizione del Catania Calcio non molla la presa. L’obiettivo di rilevare il pacchetto rossazzurro includendo Torre del Grifo Village è già stato individuato da tempo. Due milioni di euro con l’impegno a sobbarcarsi la montagna di debiti del club e, soprattutto, la formulazione di un piano industriale che non convince il Catania a dare il via libera. La cordata promossa dal Comitato, però, insiste anche nonostante la prima offerta concreta sia stata subito rispedita al mittente. Non attraverso la presentazione formale di una vera e propria nuova offerta, più precisamente con una seconda manifestazione d’interesse caratterizzata da frequenti dialoghi con i rappresentati legali di venditori ed acquirenti.
La trattativa prosegue, il CdA etneo ha dato qualche timido segnale d’apertura ma la situazione non si sblocca. La chiave affinchè questo accada può essere rappresentata da una rimodulazione delle rate d’acquisto e da un miglioramento economico della proposta complessiva tale da soddisfare soprattutto creditori e fornitori. E’ storia nota, infatti, che il tribunale fallimentare abbia gran voce in capitolo. L’iter procedurale si presenta complesso ed articolato perchè il futuro del Catania è legato anche alle questioni giudiziarie che affliggono Finaria e Meridi.
Le istanze di fallimento, poi, a seguito della diffusione del Coronavirus sono congelate e si rischia di andare troppo in là con le tempistiche. Sullo sfondo, però, non c’è esclusivamente il Comitato ma anche i soggetti top secret di cui tanto si parla in questi giorni e che – al momento – non hanno formulato concreti passi avanti. Previsti nuovi contatti in settimana, ma perdura la posizione di standby.
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