LUCARELLI: “Dura per tutti affrontare il Catania con questa voglia e intensità. Abbiamo ancora ampi margini di crescita”

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L’allenatore del Catania Cristiano Lucarelli in sala stampa, dopo la vittoriosa prestazione offerta contro la Vibonese allo stadio “Angelo Massimino”:

“Ho indossato la sciarpa di lana rossazzurra che voi giornalisti mi avete regalato durante la partita. Faceva caldo ed ho sofferto per questo, ma mi era stata presentata come un portafortuna. Poi l’ho tenuta in mano. L’esultanza di Mazzarani sotto la Curva? Vale tanto, certifica il fatto che bisogna proteggere i nostri giocatori. Poi ci sta di essere meno brillanti in qualche partita. Noi nella nostra situazione non possiamo disperdere nessun patrimonio. Mazzarani è un patrimonio di questa squadra con i suoi pregi e difetti. Nell’arco di 88 minuti lo prenderesti a schiaffi, però poi sa essere decisivo. Alla fine dell’anno i suoi 10 gol li fa sempre. E’ un giocatore decisivo che magari nel corso della partita ti dà poco. Poi prendi elementi come Rizzo o Welbeck che sembra che non siano utili, invece quando mancano ti accorgi della loro mancanza. Mazzarani è un giocatore importante, siamo contenti che abbia risolto la partita. Se lo meritava. Lui deve trovare il modo di arrabbiarsi da solo, non sempre se lo tengo fuori o entra a 10 minuti dalla fine. Quando è arrabbiato è decisivo. Sta a lui, a 32 anni, conoscersi meglio e creare questa condizione”.

“Siamo partiti bene i primi 20 minuti, giocati in modo pregevole. Poi abbiamo secondo me cercato e mancato di poco il 2-0 e inconsciamente, non avendolo trovato, ci siamo un po’ tirati indietro. Ma noi dobbiamo attaccare per non essere attaccati. Ad un certo punto loro hanno preso campo e pallino del gioco. Trovavano queste traiettorie verticalizzando subito sugli attaccanti, scaricavano dietro cercando l’inserimento degli esterni. Allora abbiamo opposto il 4-3-3 per filtrare questi palloni sugli attaccanti centrali. Siamo riusciti a sporcare qualche traiettoria, riprendendo in mano il centrocampo e alla fine la vittoria l’abbiamo cercata ed è arrivata. Concedendo solo un po’ di possesso palla. Era la terza gara in settimana, quindi è emersa stanchezza e poca brillantezza, ma siamo stati più forti di questo dimostrando di volere vincere. Particolare da non trascurare. E’ stata una faticaccia, venivamo da 16 ore di pullman per andare e rientrare da Potenza, avendo affrontato avversarie che stavano tutte bene. Non siamo stati bellissimi ma la volontà di portare a casa il risultato è stata premiata”.

“Pinto? Deve migliorare, vi spiego in cosa. Lui fa un quarto d’ora incontenibile, poi si assenta per una decina di minuti, cade e sta altri 15 minuti per rialzarsi, un altro quarto d’ora riparte e finisce in crescendo. Deve essere continuo nell’arco dei 90’, dare continuità fisica alla partita. E’ uno dei migliori ad interpretare il ruolo ma dico sempre che lo sono anche i miei portieri, attaccanti, centrocampisti e difensori. Io non li cambierei mai con nessuno. Soprattutto adesso che abbiamo trovato un’identità forte. Pinto è uno di questi, ma tanti giocatori rispetto a quando sono arrivato io stanno registrando performance diverse. Applausi particolari li rivolgo a Salandria che ha giocato in un ruolo non suo e lo ha interpretato benissimo. Questo è lo spirito della squadra”.

“Bisceglie? Quella di domenica sarà una prova di maturità. Non facendo gli spocchiosi su un campo brutto dove si fa battaglia e non si vince di fioretto ma di spada. Sono fiducioso perché fisicamente siamo cresciuti ma abbiamo ancora ampi margini di miglioramento e giocatori da recuperare. I vari Curcio, Vicente e Salandria hanno giocato pochissimo nei mesi scorsi e ancora possono dare tantissimo alla causa. Dall’1 febbraio ci siamo guardati negli occhi, sapendo di essere questi e di cercare di dare il massimo sempre. C’è ancora tanto materiale da ottimizzare e da lavorare sulla condizione. Guardo con grande fiducia al futuro. Secondo me se noi manteniamo questa intensità e voglia è dura per tutti affrontare il Catania”.

“Io ho trasmesso ai giocatori l’idea di provare a stupire. Il merito va attribuito a loro perché hanno dato peso alle mie parole anche quando eravamo dodicesimi. Gli dissi che con tutti i nostri problemi potessimo giocarcela con tutti, loro mi stanno dimostrando sempre di più di convincersi che possiamo realizzare qualcosa di straordinario. Non sarà facile, arriveranno altre bombardate dall’esterno e problemi, ma più ci sono i problemi e più i ragazzi si caricano. Ben vengano, anzi. In campo vanno i calciatori ed io li posso solo ringraziare. Hanno creduto in me in un momento in cui tanti altri non lo hanno fatto e sono andati via. Ci stanno mettendo la faccia. Lo sapete, io sono un romantico del calcio e vediamo come andrà a finire questa stagione”.

“Curcio? Giocatore che io avevo cercato di portare anche a Livorno lo scorso anno. Secondo me non si è ancora espresso per quello che è il suo reale potenziale. Al momento lo stiamo utilizzando in una posizione che non è la sua. Lo facciamo perché vogliamo farlo crescere di condizione ed in quel ruolo forse spende un pò meno energie rispetto al trequartista che è la sua porzione di campo naturale. E’ uno di quelli che in questa categoria come Mazzarani può essere letale e determinante. Ha la possibilità di esibirsi in una grande piazza, riscattando in parte una carriera che lo vedeva da giovane come un grande talento ma poi, per sfortuna e situazioni varie, non milita in campionati diversi, ma in questa piazza si può esaltare e far esaltare i tifosi. Ha avuto un acciacchino nelle ultime partite ma ora sta meglio e ci darà una grande mano, possiede margini di crescita notevoli”.

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