L’ex attaccante del Catania Jeda si sofferma principalmente sul momento di grave difficoltà del calcio italiano, in un’intervista concessa a cagliarinews24.com:
Ora bisogna salvaguardare le vite e la salute. Lega e Federazioni devono decidere come e se riprendere. Non è facile essere al posto di chi deve decidere. È una situazione complicata. Se ne parla in tutto il mondo. Le società hanno avuto grandi perdite e i giocatori devono venire incontro ai club per trovare la miglior soluzione. Non dev’essere una cosa imposta. Purtroppo c’è una situazione di emergenza che non dipende da nessuno. Credo che debba essere concordato un taglio. Se non c’è il campionato, è giusto che le società non corrispondano tutti gli emolumenti ai calciatori. E i calciatori devono comprendere questa situazione”.
“Ci sono state piazze in cui mi sono trovato bene: il Vicenza quando mi ha portato in Italia, il Palermo quando abbiamo vinto il campionato, il Rimini, il Crotone con Gasperini allenatore, ma anche Catania, Novara e Lecce. Mi sono trovato bene ovunque. C’era grande attaccamento. Cagliari però è stata la piazza in cui ho vissuto più intensamente le cose, che mi ha lasciato più il segno”.
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