CURIALE: “Con Lucarelli ho ritrovato fiducia. Soffrivo scelte tecniche. Qui a prescindere dalla categoria. Play Off gare che mi caricano di più, posso coesistere con Beleck”

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Lungo intervento di Davis Curiale ai microfoni di Unica Sport. Riportiamo le parole più significative dell’attaccante del Catania, speranzoso nel caso in cui i rossazzurri disputassero i Play Off:

“Non è sicuramente una bella situazione, però siamo obbligati a restare a casa. Invito tutti a rispettare le regole perchè la salute è la cosa più importante che esista per noi e per i nostri cari. Tante persone non avevano sintomi ma hanno infettato mezzo mondo. Il comportamento di una persona influisce. Ci teniamo in qualche modo allenati anche se stare rinchiusi a casa non è proprio il massimo. Non siamo assolutamente in vacanza, stiamo cercando di non ingrassare e di mangiare bene. Chi sfrutta al meglio questa sosta avrà una marcia in più quando e se riprenderanno i campionati come ci auguriamo. Abbiamo da sostenere allenamenti specifici”.

“A Bisceglie non mi sentivo pronto a rientrare, per fortuna Salandria ha fatto gol. Adesso il ginocchio sta bene e non sento dolore ma devo rinforzarlo sempre. Mi sto tenendo in forma, sono rimasto fermo per via dell’infortunio ma non vedo l’ora di rientrare in campo e toccare la palla, che mi manca tantissimo. Da dinamica dell’infortunio? Non pensavo che in un contrasto così potessi lesionarmi il crociato. Volevo segnare a tutti i costi. Quando ho visto che il portiere era un pò in ritardo ho cercato di tirare via la gamba ed ho subito il colpo. Ho provato a continuare a giocare non sentendo stabile il ginocchio, ho fatto gol ma ringrazio il mister per avermi sostituito perchè volevo continuare a giocare. Fossi tornato in campo, forse mi sarei rotto del tutto, lo ringrazio. Se dovessimo fare i Play Off, queste sono le gare che mi caricano di più e penso di averlo dimostrato negli anni. Spero di disputare i Play Off da protagonista perchè abbiamo ritrovato un gruppo che adesso sa quello che richiede questa categoria cogliendo risultati eccellenti. Penso che saremmo un avversario molto insidioso per tutti quanti ai Play Off”.

“Cosa è cambiato personalmente con Lucarelli rispetto alla gestione Camplone? Forse il mister da ex attaccante sa toccare le corde giuste dandomi quella fiducia di cui un attaccante ha bisogno. Però ovviamente le colpe sono sempre a metà, perchè quando incontri allenatori con altre idee il giocatore deve essere bravo ad adeguarsi e rendere sempre al meglio. Magari prima non sentivo la stessa fiducia. Era come se fosse una fiducia un pò forzata, come dire adesso devi fare gol se no alla prossima sei fuori. Non mi sentivo serenissimo. Ero entrato in un vortice dal quale non riuscivo a venir fuori, avevo perso fiducia in me stesso e lucidità. Con Lucarelli la stavo ritrovando, poi purtroppo l’infortunio mi ha bloccato ma sono sicuro che tornerò ad essere quello che tutti si aspettano. Differenze con la prima gestione rossazzurra di Lucarelli? C’erano compagni di reparto diversi. Mi trovavo molto bene con Russotto e Di Grazia. A fine stagione giocavo con Barisic e Kalifa che stanno avendo delle difficoltà adesso. Aya, Russotto e Bogdan sono stati sempre giocatori importanti per il Catania. Tanti punti e vittorie ottenute con loro. Sicuramente ci mancano. Il mister è uguale ad allora, stesse idee di gioco anche se è cambiato il modulo”.

“Io sono arrivato a Catania ed ho fatto subito bene, male l’anno successivo ed in questa stagione non sono partito positivamente. Ma se uno qui ha già fatto bene, lo può sempre rifare. Devo recuperare la condizione fisica perchè dal 22 gennaio non gioco partite ufficiali e non so quando ritorneremo a giocare. Sto cercando di tenermi allenato e quando riprenderemo effettuerò, magari, una piccola preparazione individuale per farmi trovare pronto. Fischi dei tifosi? Il tifoso valuta quello che vede. E quello che è stato fatto in precedenza viene un pò dimenticato ma tutte le volte che la gente mi ha fischiato, quando venivo sostituito era una sfida per me. Come dire che io questi tifosi li devo riconquistare. Mi hanno dimostrato tanto amore ed affetto facendomi capire quanto possa essere bella questa piazza. Se tutti questi tifosi mi avessero ignorato, avrei pensato che il mio tempo a Catania fosse finito, invece i fischi e le critiche significano che si aspettano tanto da me e hanno considerazione nei miei confronti. Li preferisco all’indifferenza. Non ho mai fatto alcun gesto, accettando a testa bassa i fischi. Se pesava la concorrenza con Di Piazza e Marotta? Avevo un buon rapporto con loro. Non soffrivo la concorrenza, magari le scelte tecniche in alcuni momenti, quando pensavo di meritare minutaggio in più e non mi veniva dato”.

“Abbiamo perso tanta qualità a gennaio, sono andati via giocatori forti tecnicamente e arrivati elementi più di sostanza, sacrificio, corsa, lotta. Questa categoria, specialmente il girone C, richiede soprattutto tali caratteristiche. Lottiamo tutti insieme, ci si aiuta, anche gli allenamenti sono intensi. Senza discussioni e litigi. Questo sta portando i suoi frutti. Ripeto, se riusciamo a tenere questo gruppo così unito possiamo e vogliamo dare fastidio a tutti, facendo i Play Off in un certo modo. Sperando di ritrovare i nostri tifosi perchè con loro il miracolo sportivo lo possiamo fare. Di Natale e Lucarelli hanno contribuito tanto a rimettere le cose a posto, ma anche il mercato impostato da Lo Monaco a gennaio. Se rimanessi qui anche in caso di Serie D? Catania non si deve scegliere in base alla categoria. Catania non ha categoria. E’ una piazza da A. Città bellissima, non manca niente, il clima, il cibo… qua fai il calciatore in qualsiasi categoria. Non è un problema di categoria scegliere Catania e dico la verità”. 

Beleck? Può assolutamente coesistere con me in attacco. Si sacrifica molto, per questo fa pochi gol. Si danna l’anima, corre, lotta, ottimo colpitore di testa. Ho giocato spesso con attaccanti alla Daniel Ciofani che lavorava molto per la squadra, faceva parecchie sponde di testa e io mi buttavo negli spazi. Vedremo se il mister proverà a farci giocare insieme. Momento no per Barisic? Lo capisco, ci sono passato pure io ma è molto generoso. Non si tira mai indietro, mentalmente fatica perchè non è lucido e sereno. E’ il primo a rimanerci male quando non gli riescono le giocate. Chiedo di sostenerlo perchè abbiamo bisogno di tutti. Maks quando sta bene, e lo ha dimostrato due anni fa, può fare la differenza e tornarci molto utile per il rush finale. Biondi? Parlo spesso con i giovani. A Kevin posso solo dire di continuare così. Bravo giocatore e giusto comportamento da professionista. Se avrà la fortuna che tanti giocatori hanno avuto, lui non avrà nessun problema a raggiungere categorie più importanti“.

“A gennaio era stato deciso dalla società che avrei dovuto trovare nuova sistemazione, però avevo già risposto che non sarei andato via da sconfitto. Ho anche dei motivi personali per cui non potevo spostarmi. Volevo giocare al meglio le mie carte. Le responsabilità mi caricano. La voglia di giocare non ha prezzo, non vedo l’ora di segnare, esultare e scaricare perchè rimanere a casa così a lungo non è facile. Se sono d’accordo che il campionato non riprenda? La salute viene prima di tutto. Dobbiamo rispettare le decisioni perchè prima ne usciamo e prima torniamo a giocare e gioire. Altrimenti non so quando finirà tutto questo casino. Abbiamo un sacco di morti specialmente al Nord. Situazione d’emergenza. Non condivido chi dice che dovremmo rientrare a breve in campo”. 

“Se mentalmente pesa di più l’eliminazione dai Play Off con la Robur Siena o quella col Trapani? La prima. Perchè sembrava fatta, eravamo con due uomini in più, si è fatto male Russotto che stava spaccando la partita. Avevamo la sensazione che da un momento all’altro avremmo fatto il 3-1. Invece colpimmo la traversa con Lodi e poi i rigori purtroppo non andarono bene. A Trapani avevamo già un piede fuori. Dovevamo vincere sul campo di una squadra che stava facendo un grande calcio, molto forte in casa e andata subito in vantaggio. Era quasi scontata l’eliminazione. Anche se abbiamo pareggiato e avuto altre occasioni, poi il rosso di Esposito e Calapai, unitamente a quello di Biagianti, ha complicato le cose. Ma l’arbitro ci fischiava tutto contro. Nelle mischie in campo a noi davano i cartellini, al Trapani nessuno. Anzi è stato un miracolo anche solo pareggiare quella partita. Cosa farò in caso di promozione in B? Un tatuaggio con lo scudetto del Catania“.

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