CASASCO (Pres. FMSI): “Ora ci sono le condizioni migliori per poter giocare. Salute calciatori doppiamente garantita rispetto a cittadini normali”

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Maurizio Casasco, Presidente della Federazione Medico Sportiva Italiana, a proposito del vademecum contenente le regole di contrasto da seguire per i calciatori contro la diffusione del Coronavirus, si è così espresso:

“Le abbiamo diffuse da almeno 20 giorni e condivise con i medici federali. E non valgono solo per i calciatori, ma per tutti gli sportivi. Anzi, faccio un appello agli allenatori delle varie squadre, specie a livello giovanile: sono loro a dover sensibilizzare sul tema i ragazzi più giovani. Oggi l’Istituto superiore di sanità dice che l’età media della mortalità è di 81 anni e i 2/3 dei soggetti deceduti avevano una o più patologie. Noi abbiamo un basso rischio di letalità, in particolare nello sport dove sono più giovani, e un alto rischio di contagio: dobbiamo intervenire sull’interruzione della linea di contagio attraverso tutta una serie di interventi e portare il rapporto di 1 contro 2.6 di oggi a 1.1 e questo avviene attraverso le buone prassi, attraverso un sistema di igiene e di controllo degli ambienti di lavoro e degli spogliatoi, ed è quanto i medici sportivi hanno fatto per lo sport. Ora ci sono le condizioni migliori per poter giocare”.

“Il vademecum vale per sempre, sarà buona norma per esempio bere dalla propria borraccia anche una volta che il coronavirus verrà sconfitto. Certo, magari il fazzoletto per aprire il rubinetto quello no, non sarà più richiesto. Ma lo sport non può non rispondere all’appello di abbassare il rapporto tra malato e contagiato, che oggi è di 1 a 2,6. Il calcio in questo ha un grande vantaggio: si gioca all’aria aperta, quindi questo riduce la possibilità di contagio. Nel rispetto delle decisioni, dico che farsi prendere dal panico non serve. Bisogna dare il giusto valore alle cose. La salute dei calciatori e degli atleti oggi è doppiamente garantita rispetto a quella dei cittadini normali. Oltre al fatto che lo sport colpisce la trasmissibilità, c’è un’azione di monitoraggio dei medici sociali che mette a garanzia teoricamente il giocatore 2 volte, sia per l’età che per la prevenzione”.

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