Il Coronavirus continua a diffondersi ed il nostro calcio preferisce legittimamente tutelare la salute di tutti, anteponendola ad interessi di altra natura. Ma quante volte si è fermato il calcio italiano nella sua storia? Un accadimento simile lo si rievoca nel 1973, quando un’improvvisa epidemia di colera portò ad un blocco quasi totale della nazione dal mese di agosto a metà ottobre. Ma il campionato non fu sospeso, come accadde invece nel 1915, a causa dell’ingresso dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale.
Nel 1942-43, invece, il protrarsi della Seconda Guerra Mondiale aveva creato una difficilissima situazione economica in Italia. L’ordine del regime fascista fu quello di continuare i campionati di calcio, nella vana intenzione di trasmettere alla popolazione un senso di normalità, ma nelle serie inferiori fu necessaria una riforma dei tornei che alleviasse i gravi disagi finanziari ed organizzativi a cui dovevano sopperire le piccole società, già costrette a far fronte alla chiamata alle armi dei giocatori sia volontari che in età militare. In Serie C la soluzione fu trovata distribuendo le squadre su di un maggior numero di gironi, riducendo in tal modo la lunghezza delle trasferte e la durata del torneo.
Il Catania vinse con 31 punti il girone N della Serie C trascinato dal centravanti Marco Romano, autore di 26 reti in 17 partite, e guidato dal tecnico Berardo Frisoni, ex mediano di Brescia e Genoa. All’inizio di aprile parte il girone finale e, dopo il pareggio a Terni, si chiude il torneo per gli etnei. Il 15 e 16 aprile la città di Catania viene infatti bombardata, muoiono 158 civili, 322 sono i feriti; l’11 maggio un altro tremendo attacco causa 216 morti e oltre 300 feriti. La FIGC, non potendo più garantire la regolarità di campionati e gironi finali a causa dell’invasione della Sicilia da parte delle truppe americane, decise di continuare l’attività escludendo tutte le squadre siciliane. L’allora Associazione Fascista Calcio Catania, termina la sua vita definitivamente il 27 luglio 1944 insieme ad altre associazioni legate al regime. Il calcio fu sospeso per due anni fino alla conclusione delle ostilità e alla ripresa, nel 1945, tutto l’organigramma delle competizioni calcistiche subì una profonda ristrutturazione.
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