Interrotta la striscia negativa di risultati e ritrovata la vittoria esterna che, in campionato, mancava da dicembre: il rotondo 1-4 di Rieti. Stavolta il Catania ha siglato un solo gol, comunque sufficiente per incamerare tre punti fondamentali in chiave salvezza, nuovo obiettivo indicato da mister Lucarelli che vuole prima di tutto essere sicuro di non correre il rischio di farsi risucchiare nella zona calda. Giusto così, viste le innumerevoli difficoltà incontrate per le note vicende societarie e ambientali.
La vittoria contro la Cavese regala un sorriso e dà morale ad un gruppo che era parso quasi smarrito nel precedente turno di campionato con il Monopoli. Da Castellammare di Stabia sono giunti segnali diversi. La squadra ha dimostrato di avere un pizzico di fiducia e serenità in più, andando a vincere su un campo abbastanza ostico ed al cospetto di una Cavese in salute che, non molto tempo prima, aveva persino schiacciato la capolista Reggina al “Menti”. Importante sottolineare questi aspetti, ma ancor di più mantenere saldamente i piedi piantati per terra. Guai illudersi perchè basta poco in questo campionato per ripiombare in crisi.
Si riparte da quanto di buono espresso dal Catania nel primo tempo di Castellammare con il 4-2-3-1 e, nella ripresa, attraverso il modulo 3-4-3. Avendo ritrovata la necessaria solidità difensiva, giocando con equilibrio e compattezza, evidenziando un approccio alla gara ottimale e costante nell’arco dell’intera durata del match, concedendo pochissimo all’avversario. Nel corso della prima frazione si è avvertita la mancanza di una punta effettiva di ruolo ma, tutto sommato, Mazzarani – gol a parte – non è dispiaciuto e Biondi è tornato ai suoi livelli. E’ stato comunque l’intero complesso di squadra a fornire valide risposte.
Dopo l’importante successo di Castellammare, però, è tempo di pensare al futuro immediato. Giovedì il Catania torna in campo e lo farà per fronteggiare la minaccia Ternana nella semifinale di ritorno di Coppa Italia Serie C. All’andata gli umbri riuscirono ad imporsi per 2-0, ma non si tratta di un passivo impossibile da ribaltare. Il profumo d’impresa è stimolante ed il calcio insegna che non bisogna dare niente per scontato. Basta andare anche poco indietro nel tempo, al derby di A tra Milan e Inter che ha visto i rossoneri passare da un vantaggio di 2-0 al passivo di 2-4. Crederci sempre, mai dire mai. Al netto delle criticità del momento.
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