Francesco Ghirelli, Presidente della Lega Pro, sulla questione legata alla disputa delle partita in Serie C a seguito della diffusione del Coronavirus. Ecco quanto evidenziato da tuttomercatoweb.com:
“E’ la prima volta nella storia che il calcio si ferma per un virus, non era mai accaduto, ma questa era un’emergenza da affrontare, e la salute viene al primo posto. Poi io non posso non difendere il calcio, e dico subito che il campionato rimane regolarissimo. Siamo un amplificatore mediatico, quindi la situazione è da affrontare con calma, c’è una catena di comando da rispettare (Governo, scienziati, CONI, FIGC e Leghe, ndr) ed è giusto che ognuno faccia il suo mestiere. Chiaramente, avendo vincoli diversi dalla Serie A, ho potuto prendere una decisione diversa dalla loro”.
“La A deve dare anche i calciatori alle nazionali entro un tempo determinato, quindi il sacrificio delle porte chiuse era necessario. Io finché potrò lo eviterò, non posso rompere l’entusiasmo delle 600mila persone in più che ci seguono dallo scorso anno, e non voglio che i club abbiano danni economici dai mancati incassi, che sono la fonte primaria per il sostentamento: ovviamente, se poi il Governo desse diverse disposizioni, mi atterrei. Sospendere il Girone C? Ci siamo mossi tenendo conto delle 6-7 regioni interessate all’emergenza, e con criterio sportivo, essendo tante le gare coinvolte, ci è sembrato più idoneo rinviarle tutte. Ma nel Sud non c’è questa problematica, quindi si può giocare: tutte sono scese in campo. E’ stato usato lo stesso sistema“.
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