Dopo le parole di Giuseppe Russo, spazio ad un altro ex centrocampista di Catania e Ternana: Salvatore Miceli. E’ intervenuto ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com per commentare le vicende di casa rossazzurra ed il match di Coppa Italia Serie C in programma questo pomeriggio al “Massimino”:
Salvatore, missione possibile per il Catania?
“Risultato di 2-0 che si può ribaltare benissimo. Ci sono 90 minuti a disposizione, più eventuali supplementari e rigori. Il derby di Milano insegna, primo tempo 0-2 e 4-2 nella ripresa. Il calcio è lo sport più bello del mondo perchè anche al 95′ cambiano i risultati. Di esempi ne abbiamo tanti. Ci vuole anche un pizzico di fortuna. Sono tante le componenti ad entrare in gioco. Per me si può centrare l’impresa. La Ternana ha la partita di Reggio sulle spalle, tutto può giocare a favore del Catania. Anche il pubblico che spinge. Certo non sarà semplice, però bisogna crederci. Guai se non fosse così”.
Lucarelli in primis ha spronato la squadra. Tu lo conosci bene.
“Cristiano è un testone, un toscanaccio di Livorno. Persona competente, grande appassionato, vive di calcio, non è uno stupido e sa quello che vuole. Non dorme la notte. Io ho giocato con lui a Cosenza e parlava sempre e solo di calcio. Tieni presente che era così all’età di 20 anni. Figuriamoci adesso. Il calcio è la sua vita e Cristiano è una persona molto preparata, determinata e di personalità. Fa bene a trasmettere positività ai propri giocatori, devono crederci sempre e comunque”.
Stagione 2004/05, cosa ricordi di quel Catania-Ternana?
“Segnai un gol. Campionato di Serie B, finì 2-0. Ricordo benissimo quella partita perchè venivamo da un periodo un pò difficile. Quell’anno lì purtroppo c’erano critiche secondo me ingiuste ma non parlo dei tifosi, bensì di altri soggetti. Nella stagione precedente su 46 partite con la maglia del Piacenza ne disputai 39 da titolare, andando alla grande. Com’è possibile che da un giorno all’altro arrivo a Catania e non so più giocare a calcio? Io prima di essere giocatore sono sempre stato un uomo vero. Ho sentito come una liberazione quel gol messo a segno contro la Ternana. Infatti andai sotto la Curva ad esultare, era una forma di rispetto nei confronti dei tifosi”.
Che ne pensi delle dimissioni di Lo Monaco? Fu lui a portarti sotto il vulcano ricordo…
“Io ne ho incontrati di direttori, secondo me non è uno dei più bravi. Non è scattato questo feeling con lui, come me è successo a tanti altri. Non va bene comportarsi da padre-padrone o fare terra bruciata dappertutto. Guardate i pro e contro di Lo Monaco e metteteli sul piatto della bilancia. Chissà se ora, da quando si è dimesso, le cose andranno meglio in casa Catania. Ho sempre detto che il tempo è galantuomo”.
Si è chiuso ormai un ciclo con Pulvirenti?
“Pulvirenti per me rimane sempre un gran signore ma si era circondato di persone non positive. Ha dato tanto al Catania mettendoci la faccia e pagando più del dovuto. Chi vuole il Catania deve portarlo dove merita. Gente seria, altrimenti è sempre la stessa storia. So che non è semplice se ci sono tanti debiti, però Catania non è una piazza qualunque. Io penso che sia giusto fare pulizia totale all’interno del club. E per chi volesse acquistare il Catania potrebbe rappresentare un incentivo farlo adesso”.
Quanto può essere utile per il Catania il preannunciato ritorno dei tifosi in Curva Nord?
“Può essere molto vantaggioso nell’ottica di dare entusiasmo alla squadra ed arrivare al meglio ai Play Off. Il Catania può puntare agli spareggi promozione e chi ci arriva meglio di testa e gambe alla fine la spunta. Ci sono tantissime squadre attrezzate ma come arrivi ad affrontarli diventa fondamentale. Il Cosenza anni fa li ha vinti, pur non avendo i favori del pronostico. Adesso il Catanzaro si sta riprendendo. Il Bari potrebbe essere una potenziale protagonista. Soltanto le prime dei tre gironi salgono direttamente ed una sola vincente degli spareggi, è una regola particolare ma purtroppo con questo format diversamente non puoi fare. Le formazioni partecipanti al campionato sono tante ed è penalizzante quando investi tanti soldi per vincere il campionato e poi non ce la fai perchè la concorrenza è notevole”.
Hai militato tra le fila di Catania e Ternana. Su chi punti oggi pomeriggio?
“Tutta la vita sul Catania. A Terni ho giocato sei mesi. Quando arrivammo lì c’era anche Trinchera, attuale D.S. del Cosenza. Io arrivai e già dopo una settimana mi chiesero di indossare la fascia di capitano. Qualcosa d’improponibile. Li abbiamo salvati in un contesto difficile e non ci hanno nemmeno ringraziato. Per cui forza Catania tutta la vita. Se riuscisse a sbloccare all’inizio il risultato, le possibilità aumenterebbero”.
Oggi la Ternana, domenica la Reggina. Settimana calda per il Catania.
“Sicuramente la Ternana dopo la sconfitta di Reggio e le parole del Presidente Bandecchi avrà una reazione questo pomeriggio a Catania. Reazione che può essere positiva o negativa. Se il Catania che ne so vincesse 3-0 sarebbero veramente casini per la Ternana. Poi in queste partite basta un episodio e cambia tutto. Nella Reggina, invece, vedo tutto al posto giusto. Giocatori giusti, proprietà giusta, allenatori giusti e stanno stravincendo non a caso. A volte è come spendi i soldi, non la quantità. La Reggina sta facendo benissimo ed ho fatto i complimenti al D.S. Taibi. Le partite, comunque, vanno sempre giocate e sarà così anche per il Catania domenica. La Juventus ha perso a Verona, ad esempio. Tutto è possibile nel calcio”.
Si ringrazia Salvatore Miceli per la gentile concessione dell’intervista.
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