Interessante approfondimento sulla crisi dello sport siciliano con possibili spiragli secondo quanto riporta economysicilia.it parlando di “Sicilia in difficoltà, ma si intravede uno spiraglio”. Ne riportiamo di seguito un estratto:
“La problematica principale che sembrerebbe essere il limite principe per lo sport siciliano è l’assenza di una visione e di una pianificazione a lungo termine: per troppo tempo la sapienza degli allenatori siciliani si è indirizzata a “formare” un talento nei primissimi anni di vita, per poi vederlo partire per club più blasonati e ricchi, o semplicemente più organizzati. Se pensiamo che in una regione di quasi 400 comuni, l’unica squadra che milita fra serie A e serie B è il Trapani, che tra l’altro non gode di piena serenità per i vari problemi amministrativi che affliggono la società, viene da pensare che una miglioria dell’intero sistema sia urgentemente necessaria”.
“Le difficoltà nel Sud Italia, in particolare in “trinacria”, ci sono e sarebbe ipocrita nasconderle, potrebbero però essere i 400 milioni di euro messi a disposizione da Unicredit e Banca Europea per gli investimenti, per le imprese innovative e di digital transformation a cambiare le carte in tavola. Questi fondi potrebbero riportare vitalità e dinamismo al sud, attraendo maggiori capitali nel lungo termine e giovando così anche al settore sportivo come succede in regioni più ricche, dove gli imprenditori fanno le fortune di club prima quasi sconosciuti: esempi su tutti il Sassuolo, forte del supporto della Mapei, e il Chievo Verona, rimasto in Serie A per ben 18 anni negli ultimi venti grazie agli sforzi economici del presidente Campedelli, maggiore azionista del marchio Paluani”.
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