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Nuovo pari a reti bianche al “Massimino”. La capolista non passa a Catania rischiando di capitolare contro la squadra di Lucarelli, aggressiva, grintosa e ben messa in campo. Primo tempo intenso. La Reggina soffre il pressing rossazzurro e fatica a creare presupposti di pericolo dalle parti di Furlan. Meglio il Catania che si propone spesso nella metà campo amaranto, andando subito vicinissimo al gol con un gran destro da fuori area di Vicente deviato sulla traversa. Il Catania insiste mettendo il cuore sul rettangolo verde. Al 9′ altra occasione, incornata di Silvestri da posizione favorevole ma Guarna blocca la sfera. Tentativi effettuati anche da Mazzarani e Di Molfetta. Al minuto 27, invece, colpo di testa fuori misura di Mbende ma, nella circostanza, sono vibranti le proteste etnee per una trattenuta in area. La Reggina produce solo qualche innocua ripartenza. La girata di testa di Rossi sugli sviluppi di una punizione dalla trequarti a pochi istanti dall’intervallo non sorprende Furlan.
La ripresa vede la Reggina più manovriera ma senza mai impensierire realmente l’estremo difensore rossazzurro. Di occasioni nella seconda frazione se ne vedono ben poche. Ci provano Pinto, Mazzarani e Welbeck tra le fila del Catania, ma gli esiti sono insoddisfacenti. Lucarelli si gioca anche le carte Barisic e Curcio. Lo sloveno si mette in evidenza con un paio di discrete iniziative, mentre l’ex Vicenza non incide. Garufo è l’unico reggino a tentare la conclusione nel corso della ripresa. La gara s’infiamma per qualche istante a seguito del doppio cartellino rosso inflitto a Rizzo e Gasparetto che si sono spintonati a vicenda, decisione parsa eccessiva nel contesto di una deludente direzione arbitrale. Allo scadere dei soli 4′ di recupero concessi, Catania e Reggina tornano negli spogliatoi incamerando un punto a testa. Qualche rammarico per i rossazzurri che, forse, meritavano qualcosa di più.
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