L’ex attaccante del Catania Alessandro Ambrosi focalizza l’attenzione sull’attualità in casa rossazzurra, intervenendo ai microfoni di Radio Delfino:
“Sul campo la squadra ha dato delle risposte interessanti. Ottimo pareggio con la Reggina e buon risultato con la Cavese. A livello societario tutte queste cose approssimative non danno tranquillità all’ambiente. Il Catania deve continuare su questa falsa riga estraniandosi dalle vicissitudini societarie e andando più avanti possibile nella griglia Play Off. Bisogna restare sul pezzo guardandosi alle spalle, questa linea deve essere mantenuta. Il Catania ha adottato un atteggiamento diverso e mi auguro continui così e lo faccia fino in fondo. Lottando punto su punto, ragionando da squadra in lotta per la salvezza. Poi non hai nulla da perdere, magari arrivi a giocarti i Play Off con serenità, quelli sono un altro campionato e può accadere di tutto, il Cosenza insegna. Però il Catania deve continuare con l’intensità delle ultime gare”.
“Difficoltà realizzative? Quando non segna la squadra, la responsabilità non è solo dell’attaccante. Si deve lavorare con massima tranquillità cercando di fare di tutto per mettere nelle condizioni di segnare gli attaccanti. L’importante è lavorare per la squadra, al di là di chi segni. In questi periodi di difficoltà devi mettere fieno in cascina cercando di trarre il meglio da qualsiasi situazione. Poi piano piano acquistando la fiducia le cose miglioreranno, del resto la qualità non manca ai giocatori del Catania. Bisogna trovare il meccanismo giusto, andrebbe bene anche siglare un gol per vincere. Conta arrivare al risultato, a prescindere da chi vada a segno”.
“Io con Catania ho avuto un’empatia incredibile. Ci tengo a ribadirlo malgrado abbia vissuto solo cinque mesi in rossazzurro. Piazza importantissima a cui auguro di cuore di tornare quanto prima in campionati più consoni. Vedere il Catania latitare in C con problemi societari fa male al cuore. La piazza merita ben altro. Catania è la gente, far disamorare Catania (come sottolineato anche ai nostri microfoni le scorse settimane) è un peccato mortale. Il tifoso catanese si avvicina alla squadra quando il giocatore dà tutto. Il sostenitore etneo verrà sempre a sostenerti se dai il massimo, altrimenti vieni contestato. Basta poco per riaccendere l’entusiasmo in una piazza che capisce di calcio ed ha visto il calcio vero”.
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