Intervenuto ai microfoni di Antenna Uno Notizie, Fabio Pagliara ha parlato del progetto d’acquisto del Catania da parte di una cordata che presenterà, a giorni, le credenziali bancarie richieste dal club rossazzurro per intavolare la trattativa:
“Mi aveva chiamato Maurizio Pellegrino per farmi gli auguri di Natale. Diceva di avere un regalo per me. Arrivò con un commercialista dicendo di avere l’intenzione di provare a salvare la matricola, pensando che io da catanese dovessi metterci la faccia. E’ nato tutto così, il 24 dicembre. Ho chiesto a Maurizio una serie di garanzie per capire meglio la cosa, considerando che sia un piacere ed un atto doveroso spendersi per la propria città. A determinate condizioni sa di potere contare su di me, nel mio piccolo lo faccio volentieri”.
“E’ il momento in cui bisogna essere seri e sobri. C’è un gruppo d’investitori che i commercialisti catanesi hanno messo in lizza e ci sono altre aziende, tra cui AON e Italpizza, che hanno voglia d’intervenire su un progetto legato alla città oltre che al Calcio Catania. Il vero punto decisivo in questo momento è fare in modo che tutto questo sia strutturato mediante garanzie bancarie adeguate. La presenza del vice questore Di Fazio garantisce attenzione maniacale di trasparenza. Parliamo di una persona avente rigore morale e assoluta garanzia di legalità e certezza che le cose vengano fatte nel modo giusto. Mi auguro che abbia un ruolo adeguato. Credo che la cordata nel giro di 2-3 giorni sia in grado di formulare una prima offerta garantita dal punto di vista bancario, così da intavolare una discussione non teorica ma con soldi veri e la cui provenienza sia certa, non ambigua”.
“La prossima sarà una settimana chiave. C’è di mezzo il mercato, la possibilità che si possano disputare i Play Off intervenendo in un certo modo. I tempi devono per forza di cose essere stretti ed è importante che l’attuale dirigenza del Catania abbia immediatamente le intenzioni di vendere o ci dica se non è il momento. Entro 7-10 giorni potrebbe esserci un blocco oppure uno sviluppo totale della proposta che il coordinamento vuole mettere in piedi”.
“Azionariato diffuso attraverso cui intendiamo gestire il Catania? Oggi la necessità è di fare rete e cercare investitori che intervengano su un progetto con quote diverse. Il CdA avrà il compito di fare sintesi non sentendo ciascun socio su quello che deve fare ma sulla tenuta generale del bilancio e del mandato ricevuto. C’è l’innovazione per un piazza come Catania di non avere un proprietario unico. Dal punto di vista della governabilità, il modello mi sembra simile a quello del Lecce. In prospettiva l’azionariato potrebbe diventare addirittura popolare, non lo escludo. In questi primi giorni abbiamo ricevuto l’interesse di fondi internazionali. D’altronde Catania è una bella piazza”.
“Nomi? Al momento, dal punto di vista personale, Massimo Mauro può avere in prospettiva le maggiori indicazioni. Angelozzi e Marino sono amici e rappresentano la parte della catanesità buona, sarebbero due punti di riferimento molto validi ma al momento è prematuro affrontare questo tema. Anche perchè innanzitutto dobbiamo sapere se la proposta fatta dal comitato promotore verrà discussa dalla proprietà. Giusto non andare avanti per slogan, la piazza ha bisogno di certezze ed onestà. Facciamo un passo alla volta“.
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