Come in occasione di ogni gara di campionato, attribuiamo i voti al Catania, reparto per reparto, dopo il pareggio casalingo ottenuto al cospetto del Potenza.
DIFESA, 6.5
Migliore in campo a Francavilla Fontana, stavolta Furlan viene chiamato in causa con meno frequenza. Si rivela determinante nel secondo tempo, respingendo con grande prontezza di riflessi la conclusione in area di Coccia. Nulla ha potuto sul momentaneo vantaggio rossoblu, con l’attaccante Ferri Marini che ha sfruttato nel migliore dei modi un’ingenuità di Calapai (in pratica un assist), tra i meno positivi sul rettangolo verde. Per il resto il Catania ha rischiato poco, ad esempio nella prima frazione con Viteritti che ha calciato di pochissimo a lato. Silvestri ed Esposito (adattato nell’inedito ruolo di terzino nel finale) hanno tenuto a bada Murano, migliore finalizzatore lucano. Pinto ha dato un valido contributo in fase di spinta, faticando un pò nel contenere Viteritti. Al suo posto si è rivisto Saporetti, ma dopo pochi minuti ha riportato l’ennesimo infortunio. Bene Mbende, che ha respinto efficacemente ogni assalto aereo.
CENTROCAMPO, 6
Vista l’assenza di Dall’Oglio, Lucarelli rilancia capitan Biagianti in mezzo al campo puntando sulla sua esperienza. Non correrà più come un ragazzino, ma la grinta è sempre quella. Senza lesinare sforzi, nè mollare un solo istante. Ha agito nel 4-2-3-1 in coppia con Rizzo, anch’egli poco dinamico ma che partecipa attivamente a tutti i duelli con il diretto avversario, randellando a sufficienza. Al 65′ è il momento di Vicente. Il centrocampista brasiliano ex Juve Stabia ed Akragas si piazza a sostegno di Biagianti, rivelando Rizzo. Positivo l’impatto del giocatore che assicura ordine tattico infondendo serenità ai compagni.
ATTACCO, 5.5
Ancora una volta il Catania evidenzia qualche lacuna di troppo negli ultimi metri. La squadra produce un più che discreto numero di azioni offensive ma, come spesso accade in questa stagione, si fatica dannatamente a scaraventare la palla in rete. Curiale trasforma in maniera impeccabile il calcio di rigore del definitivo 1-1, utile per il morale di un attaccante che – in quanto tale – vive per il gol. Ma in generale l’ex punta del Frosinone non fa molto per impensierire la difesa potentina. Anche perchè non riceve così tanti suggerimenti dai compagni. Barisic è generoso, a sprazzi qualche illuminazione ce l’ha ma molto spesso la giocata è imprecisa o cerca soluzioni alquanto cervellotiche. Di Molfetta, invece, è sfinito al triplice fischio. Ha corso a perdifiato, iniziando da trequartista per poi andare in fascia favorendo gli inserimenti centrali. Biondi dà la giusta verve, giostrando prima in posizione avanzata e, poi, partendo da dietro. Il neo acquisto Curcio entra bene in campo, dimostrando di possedere numeri interessanti. Quando sarà al 100% della condizione potrà rivelarsi elemento prezioso nell’economia del gioco. Sarno fa il suo, dando inventiva e fantasia alla manovra.
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