LUCARELLI: “Da Manneh a Curcio, contento degli innesti. Bellissima sfida con 22 kamikaze pronti a tutto. Lo Monaco furbo. Cerchiamo combattenti sul mercato per fare l’impresa”

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Lunga conferenza stampa di mister Cristiano Lucarelli, in vista della trasferta di Francavilla Fontana toccando molteplici argomenti:

“Ho vissuto una situazione analoga a Messina, mio fratello a Parma. Non siamo gente abituata a non lottare nelle difficoltà. Vado avanti, lotto, non mollo, cerco di trascinarmi dietro anche i miei calciatori provando a fare qualcosa d’importante in una stagione particolare. Io penso solo al campo. Perchè non ho i poteri e la forza per poter pensare a tutto ciò che succede fuori. Mi baso sulla mia competenza, i miei ruoli. Non ho la bacchetta magica, non faccio il dottore commercialista. Non conosco la situazione nel profondo. Non so se può esserci un domani o no per il Catania. Ma so che noi potremmo essere d’aiuto per risolvere i problemi. Se riuscissimo a fare qualcosa d’impensabile, sicuramente il Catania si darebbe un futuro certo, pur sapendo che non è facile e che sarebbe un’impresa titanica lavorando in queste condizioni, ma niente alibi. Abbiamo la necessità di avere 22 kamikaze pronti a tutto per cercare di realizzare qualcosa d’impensabile. Non abbiamo bisogno di gente che si piange addosso, che parli di argomenti che non siano le partite, gli allenamenti, i moduli. Cerchiamo dei profili da combattimento perchè non tutti hanno le palle per gestire una situazione del genere. Io ce le ho e molti dei giocatori hanno dimostrato di averne, decidendo di rimanere a Catania per combattere. Si va avanti, alla fine tireremo le somme. Sicuramente avremo fatto il massimo. Il calcio ha dimostrato negli anni che si può vincere anche in situazioni come la nostra. Siamo nelle condizioni di allenarci. Questa squadra non è mai stata penalizzata in classifica, qualcosa vorrà dire. Se no i problemi sarebbero amplificati. Capisco la preoccupazione del tifoso per il futuro del Catania perchè allenatori, società e giocatori vanno e vengono ma, se tu calciatore hai una struttura del genere, vai a giocare le partite e vieni pagato, io credo che non possa avere alibi”. 

“Vicente e Curcio? Sono state opportunità di mercato di giocatori di categoria che possono fare bene nel nostro girone. Vicente ha caratteristiche che non possiede nessuno, idem Curcio, puro trequartista. Noi di trequartisti naturali non ne avevamo in rosa. Curcio in passato ha fatto anche il falso nueve, noi lo abbiamo preso con l’intento di giocare dietro la punta centrale. Poi fa piacere avere giocatori che possano essere utilizzati anche in altre zone del campo. Questo rappresenta un valore aggiunto. Siamo andati a cercare elementi che già conoscevamo e li abbiamo ritenuti funzionali al nostro progetto. Siamo contenti di averli presi. Curcio ha lavorato a Vicenza fino al 19 dicembre e da solo, Vicente fino al 29 a Castellammare si è allenato con la Juve Stabia. Sono i primissimi giorni di allenamento con noi, uno stacco dopo la pausa natalizia c’è stato. Adesso valutiamo le loro condizioni. Sono pronti, ma non prontissimi fisicamente. Vicente è un pò più pronto. Manneh? Non ha giocato moltissimo a Carrara. Col cambio di modulo poteva essere competitivo nelle alternative, ha caratteristiche diverse rispetto agli altri esterni in rosa e quindi ci sembrava intelligente farlo rientrare perchè il suo lo ha sempre fatto. Nel calcio moderno non è difficile trovare il titolare che possa avere un buon rendimento. Oggi nel calcio è difficile individuare, invece, quei giocatori che partendo dalla panchina riescano subito ad entrare in partita. Manneh è uno che ha facilità ad entrare a gara in corso e determinare per caratteristiche fisiche, spensieratezza, gamba. Io ad esempio facevo fatica ad entrare a 20′ minuti dalla fine perchè giocatori con strutture fisiche importanti difficilmente incidono in poco tempo. Un calciatore come Kalifa può darci una mano ed abbiamo deciso di riportarlo a Catania, sono contento”.

“Il mercato lo stiamo facendo insieme al dimissionario Lo Monaco che è sempre attivo, siamo vigili. Mettiamo a disposizione le nostre conoscenze e stiamo cercando di operare al massimo, compatibilmente con la situazione economica del momento. Noi abbiamo stilato una lista di giocatori che sono dal punto di vista tecnico incedibili. Poi, da lì se arriva una squadra che mette sul piatto della bilancia dei soldi impossibili da rifiutare dobbiamo alzare le mani. In Serie C solitamente i cartellini non si acquistano più. Difficile, forse lo fanno 2-3 squadre ma al momento questa chance non c’è. Noi sappiamo chi non deve muoversi salvo offerte economicamente irrinunciabili. Se arriva qualcuno che offre 500mila euro saremmo i primi ad accompagnare i giocatori a destinazione, il calciomercato è imprevedibile. Nomi sul mercato in entrata? Se avessi avuto il sultano del Dubai li avrei fatti, invece dobbiamo stare attenti a non dare idee agli altri. A fine mercato, se saremo riusciti a concretizzare altre operazioni, ne parleremo. Servono idee e conoscenze profonde di tutti i campionati in queste situazioni. Dobbiamo stare attenti al gioco del rialzo, lavorando a fari spenti com’è giusto che sia, anche per rispetto della gente e non illudendo nessuno. La cessione di Lodi? Il cambio modulo, l’interesse di una società importante che gli permetteva di giocare e di mantenere anche certi guadagni hanno fatto sì che si verificassero le condizioni per la quale è stata maturata questa scelta”. 

“La rosa è stata costruita e la stiamo costruendo per fronteggiare tutte le situazioni tattiche. Possiamo fare anche il 3-5-2, il 4-3-3, il 3-4-3, tanti moduli. Ora abbiamo preso una strada (il 4-2-3-1) e vogliamo dare continuità a questa, ma in determinate gare potremmo incontrare avversari a cui non vorremmo concedere mai la parità numerica in attacco o in mezzo. A volte possiamo fare qualcosa di diverso, i giocatori che stiamo cercando possono consentirci di variare tema tattico quando necessario. Francavilla Fontana? La prima gara dopo le vacanze di Natale è sempre un terno al lotto. Difficile da decifrare perchè comunque non sai durante le vacanze se tutti hanno fatto le cose in una certa maniera. Noi avevamo dato un programma di lavoro fisico da svolgere, poi conta anche la testa. Riparti con tanti giocatori che sono stati e sono tuttora al centro di attenzioni di altre squadre. La speranza è che siano subito sul pezzo così come hanno concluso il 2019. Pretendo che si ricominci da dove abbiamo concluso l’anno solare. Terreno in sintetico domenica? Chi è abituato ad allenarsi su quel campo, per quanto tu possa prepararti al meglio, avrà sempre un vantaggio rispetto a te. Ma non deve necessariamente cambiare i valori tecnici. Io dico sempre che in queste partite se mettiamo la stessa voglia, motivazione e fame dell’avversario, a parità di tutte queste condizioni in teoria dovrebbe esserci un aspetto tecnico a noi favorevole“.

“Il messaggio di Lo Monaco a fine anno? Io faccio l’allenatore. Non entro nel merito della questione. Se il Direttore ha deciso così, probabilmente aveva le sue strategie. Non posso pensare che chi è da 50 anni nel calcio mandi un messaggio del genere senza avere valutato prima vantaggi e svantaggi. Un vantaggio secondo me ce l’ha avuto, che il Catania è una delle poche squadre che nei primi sei giorni di mercato, senza chiedere niente in cambio, ha piazzato 6 giocatori. Per come conosco il Direttore, secondo me è stato furbo ad accendere società, Presidenti e Direttori sportivi lasciando intuire che i giocatori potessero essere tutti sul mercato. Tutte le squadre hanno cercato di pescare in casa nostra, poi quando le richieste hanno toccato giocatori che noi riteniamo incedibili, questi sono rimasti incedibili. Ci sono stati anche dei contro perchè convincere i calciatori a venire è un pò difficile, ma posso assicurare che ogni giorno, nonostante tutto, abbiamo giocatori anche importanti che si offrono al Catania. Noi dobbiamo cercare di scegliere, avere più notizie possibili soprattutto sulle qualità umane dei calciatori che verranno. Anche perchè da domenica si parte con una missione che durerà 5 mesi di lacrime, sangue, sudore, sacrifici, rinunce, problemi e noi non possiamo avere prime donne che si piangano addosso alla prima folata di vento. Chi viene e rimane sa che non deve avere paura davanti a niente, accettando questa bellissima sfida. Sogniamo di riuscire a compiere un’impresa e non è una brutta sensazione perchè non hai molto da perdere. Pensate per quanto tempo sarebbe ricordato a Catania questo gruppo se facesse qualcosa a cui nessuno crede. Forse solo qualche tifoso romantico spera e crede in noi. La situazione è difficile ma la mia famiglia ha nel DNA il dare il meglio di se stessi nelle difficoltà. Io non mi pentirò mai di essere tornato a Catania e ringrazierò sempre di avere avuto questa opportunità. Ho ricevuto una stima forte con tutto quello che è successo dal 23 ottobre in poi. Tante situazioni tutte insieme a cui abbiamo dovuto far fronte. Io non mi sento ridimensionato dalla scelta di Catania, semmai orgoglioso che qualcuno abbia pensato a me come persona giusta per potere gestire una situazione del genere. Era facile venire a Catania 8-9 anni fa…“.

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