Oltre 100 presenze con la maglia dell’Avellino entrando nel cuore dei tifosi irpini, non molte apparizioni indossando la casacca del Catania ma esperienza dal significato profondo, avendo realizzato il sogno di vestire i colori rossazzurri e di giocare anche in Serie A. In vista di Catania-Avellino, la redazione di TuttoCalcioCatania.com ha contattato telefonicamente Francesco Millesi.
Francesco, da catanese come vivi la situazione che sta attraversando il Catania?
“Non temo il peggio perchè parliamo di Catania, una città che non si può permettere di essere presa in giro. La gente vive per il Calcio Catania. Ci sarà un risvolto positivo in tutto questo. Io spero che l’attuale proprietà risolva tutto e riparta più forte di prima perchè questa dirigenza ha portato il Catania in A e regalato tante gioie. Sono subentrati problemi e scelte sbagliate ma bisogna sottolineare che un cambio di proprietà significa ripartire da zero, a scatola chiusa. Conoscendo l’attuale proprietà, hanno mille difetti ma anche dei pregi perchè comunque hanno costruito un impero, portando il Catania a palcoscenici importanti. Io gli darei fiducia se avranno la forza di portare avanti il progetto. Capisco i tifosi che sono in ansia, ma i dirigenti attuali non vogliono il male del Catania e non lo faranno fallire dopo i tanti investimenti effettuati”.
Secondo te è reale l’intenzione del Catania di trovare un nuovo acquirente?
“Con il salto di categoria si inizia a programmare in maniera diversa, con entrate economiche differenti. Qualora la promozione non si concretizzasse, allora ci sarebbero dei risvolti per il prossimo anno. Adesso si spera di andare in B, poi se qualcuno sarà degno di lavorare a Catania che ben venga, sicuramente non chiuderanno le porte. Se si presenta gente che vuole investire a scatola chiusa e non sappiamo chi siano e cosa faranno, l’attuale proprietà mette degli ostacoli non perchè voglia il fallimento ma per dare un futuro vero a questa piazza. E’ importante che ci siano persone motivate e che non investano a Catania per business o tornaconto personale. Il Calcio Catania è un impero, se la società al momento non cede ha i suoi buoni motivi. Evidentemente chi si sta facendo avanti per l’acquisto non fornisce garanzie adeguate”.
I tifosi, però, sono molto preoccupati.
“E’ normale che i tifosi pensino al fallimento. Ma chi ha investito tanto in questi anni non può cedere a chiunque. Ripeto, non faranno fallire un patrimonio importantissimo. Oggi proprietà e dirigenza hanno dei problemi dovuti agli errori commessi, ma se fossero stati strafottenti avrebbero già fatto fallire il Catania o ceduto a due soldi lavandosene le mani. Invece stanno cercando di trovare qualcuno realmente interessato al Calcio Catania per i colori rossazzurri, e non per interesse personale”.
Si può ancora raddrizzare questa stagione?
“Certo che sì, sei in griglia Play Off ed è una fortuna che i primi dieci partecipino a questa lotteria. Anche se bisogna stare attenti a chi ti precede in classifica. Il Catania può tranquillamente qualificarsi ai Play Off ma serve un pò di calma. Purtroppo c’è chi va, chi viene, si parla di fallimenti, stipendi non pagati. Tante discussioni che non tutti i calciatori riescono ad assorbire. Oggi la squadra deve assentarsi da questi problemi e pensare esclusivamente al campo ed a vincere più partite possibili. Parlare poco e correre, solo questo conta. Facendo giocare chi ha voglia di lottare, al di là della qualità o dell’esperienza. Dentro chi vuole investire su se stesso, dando il massimo fino alla fine mangiandosi l’erba. Questo vogliono vedere i tifosi. Ad oggi il Catania non ha preso punti di penalizzazione, quindi gli stipendi vengono pagati nonostante i problemi”.
Lo stadio semi deserto quanto influisce?
“Deve essere uno stimolo in più. Ai miei compagni dicevo sempre che non bisogna demoralizzarsi. Anzi, dare ancora di più per riconquistare i tifosi. Perchè a loro importa veramente vedere guerrieri in campo, che gettino il cuore oltre l’ostacolo. Riconquistando i tifosi pian pianino arriveranno anche i risultati”.
Giusto puntare quasi tutto sulla Coppa Italia?
“Attualmente il Catania non è nelle condizioni di fare programmi. Deve lottare anche durante gli allenamenti e nell’amichevole del giovedì. La Coppa va interpretata come fosse una finale di Champions, idem il campionato. Il Catania deve solo pensare a lottare e vincere”.
Quale insidie nasconde l’Avellino per il Catania?
“Sarà molto difficile come partita ma il Catania non può permettersi di lasciare altri punti per strada. Dietro ci sono squadre agguerrite che provano a centrare i Play Off. Vincere aiuterebbe molto anche per il morale. Capuano è un fenomeno come allenatore, sul piano umano meno. Persona che potrebbe allenare in categorie superiori ma l’aspetto umano non lo porta dove potrebbe arrivare. Le insidie sono soprattutto nei calci piazzati, il Catania ne soffre e Capuano studia molto bene le lacune dell’avversario. Il suo punto di forza sarà lo sviluppo dei calci piazzati”.
Che tipo di gara potrebbe venire fuori?
“L’Avellino non se la giocherà a viso aperto. Conoscendo Capuano, cercheranno di attendere il Catania e ripartire perchè lui è bravo in questo. Rischia poco e riesce ad attaccare e far male al momento giusto. Il Catania cerca la vittoria per la classifica e smorzare un pò i problemi, l’Avellino è avversario molto ostico per i rossazzurri ed è squadra formata per questo tipo di partite. Match da tripla”.
Per chi farai il tifo mercoledì?
“Catania è la mia città, ho realizzato il sogno da bambino di indossare la maglia rossazzurra. Avellino mi ha consacrato e formato come uomo e calciatore. Avellino e Catania sono e saranno per sempre nel mio cuore, quindi non farò il tifo per nessuna delle due mercoledì”.
Si ringrazia Francesco Millesi per la gentile concessione dell’intervista.
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