La nostra redazione ha contattato in esclusiva Claudio Di Marco. Direttore di ‘SportViterbo.it’ e giornalista del ‘Corriere dello Sport’ dal 1986, il collega si è espresso in vista di Viterbese-Catania, analizzando i principali temi che riguardano la formazione laziale ed il confronto di domenica:
Come arriva la Viterbese alla sfida di domenica?
“Con il morale molto alto, a cominciare dal suo allenatore. I risultati positivi fanno sempre bene”.
Prima la gestione Lopez, da novembre il ritorno in panchina di Calabro. Cosa è cambiato all’interno della squadra?
“La squadra ha capito che la società voleva dare una svolta e che non c’erano più alibi. Ha lavorato molto di più e ora corre anche di più”.
Play Off o salvezza, quale dei due obiettivi ritieni più alla portata della Viterbese in questo momento?
“La salvezza sembra certa, a meno di clamorosi ribaltamenti. I Play Off sembrano alla portata, anche se il calendario finale sarà molto ostico”.
Sfida molto insidiosa per il Catania a Viterbo. Quali sono i punti di forza e debolezza di questa Viterbese?
“Fino a qualche settimana fa ti avrei detto che la difesa è il grosso problema, adesso ha addirittura fatto due trasferte consecutive senza subire gol: non accadeva da un anno e mezzo. Il pericolo della Viterbese è di montarsi la testa”.
A proposito del Catania, stagione compromessa oppure la strada verso la Serie B è ancora possibile?
“Non ho visto squadre insuperabili nella parte altissima della classifica. Certo è che il Catania ha perso tanti punti ed è andato troppo a corrente alternata”.
Prova ad immaginare gli sviluppi di Viterbese-Catania. Sarà una gara molto tattica e dal basso contenuto spettacolare, o ti aspetti un incontro aperto?
“Molto tattica secondo me, con due squadre che hanno tanta paura di perdere”.
Quale undici di partenza potrebbe opporre mister Calabro al Catania?
“Dipende da Markic, che proverà fin all’ultimo istante a recuperare. Facciamo l’ipotesi che non ce la faccia: (3-4-1-2) Pini, De Giorgi, Besea, Baschirotto, Bianchi, Sibilia, Bensaja, Errico, Molinaro, Bunino, Tounkara”.
Si ringrazia il collega Claudio Di Marco per la gentile concessione dell’intervista.
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