MERIDI/FORTE’ E CALCIO CATANIA: gennaio e febbraio date importanti, poi marzo se si supera il primo step

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Torre del Grifo, Catania

Nelle scorse settimane qualcuno aveva preannunciato che il 16 dicembre fosse il giorno della morte del Calcio Catania. Le voci si rincorrevano ma, sul campo, la squadra faceva la sua parte cogliendo un positivo pareggio a Teramo ed espugnando il “Ceravolo” in Coppa Italia. Segno che il defunto non fosse presente al funerale o, per meglio dire, sia stato dato erroneamente per morto un soggetto con evidenti problemi di salute ma ancora in vita. Oggi, però, non si può non riconoscere la necessità di effettuare un cambio al vertice della proprietà, trovando i giusti rimedi per guarire un malato che rischia seriamente di rimetterci la pelle.

Tutto questo mentre fa discutere il presunto messaggio inviato dalla società ai giocatori, sottolineando la complessità della situazione debitoria ed invitando quasi il 50% della rosa a lasciare la squadra per esigenze di natura economica. La forma attraverso cui tale messaggio è passato non rappresenterà una forma di comunicazione eccelsa, ma la sostanza non cambia rispetto a quanto riportato da settimane. E cioè che una decina di calciatori saranno destinati ad altri lidi. Il Catania ha assicurato che la società è nelle condizioni di completare la stagione agonistica pagando tutti gli emolumenti ai propri tesserati. Finora, in effetti, così è stato. Ma alla prossima scadenza Covisoc fissata per metà febbraio, il club intende presentarsi con un monte ingaggi alleggerito rispetto a quello attuale, motivo per cui ha aperto le porte alla cessione dei giocatori contrattualmente più onerosi.

Nel frattempo sono settimane calde per il proprietario Antonino Pulvirenti, che vede la holding Meridi, ex azionista di minoranza di Wind Jet ed attualmente in possesso di quote del Calcio Catania, a rischio fallimento. Meridi è anche azienda a marchio Forte’ e, come noto, la catena di supermercati discount dislocati in tutta la Sicilia fa i conti con il futuro incerto di oltre 500 lavoratori che, giorno dopo giorno, temono sempre più di non poter sostentare i bisogni quotidiani delle loro famiglie. Il 7 gennaio il Tribunale di Catania decreterà lo stato d’insolvenza e si pronuncerà sulla richiesta di ammissione all’amministrazione straordinaria. Qualora venisse accolta, seguirebbe un periodo di osservazione da parte dei commissari giudiziali della durata di circa 70 giorni (quindi fino a marzo) volto a verificare se sussistano possibilità di risanamento per l’impresa. All’esito della quale il Tribunale, nell’ipotesi in cui non vi siano possibilità di recupero dell’attività produttiva sulla base della relazione stilata dai commissari, è tenuto a dichiarare con sentenza il fallimento. Fondamentale, quindi, l’ammissione all’amministrazione controllata per la salvaguardia dei posti di lavoro, sbloccando la procedura di cessione di una sessantina di punti vendita alla Apulia Distribuzione.

Inevitabile che il futuro del Calcio Catania passi anche da questa vicenda. Auspicando, intanto, novità sul fronte societario portando avanti una trattativa seria con imprenditori realmente interessati al rilancio sportivo ed economico del club (qualcosa si muove ma, concretamente, bisogna aspettare). In Serie C e con una mole di debiti non indifferente, non è facile ma la disponibilità del centro sportivo Torre del Grifo Village può rappresentare un valido incentivo. Fermo restando che, molto probabilmente, l’eventuale passaggio di consegne non avverrà in tempi brevi vista la laboriosità dell’operazione.

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