L’ex allenatore del Catania Franco Gagliardi, attuale collaboratore all’interno della dirigenza del Rende, interviene ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com in vista del confronto di campionato tra le due squadre. Ne è venuta fuori una chiacchierata con diversi spunti interessanti.
Gagliardi, nei mesi scorsi aveva indicato il Catania tra le principali favorite per la vittoria del campionato. Oggi come vede lo scenario?
“Ci sono persone competenti che operano nel Calcio Catania ed hanno contribuito a formare una squadra non assemblata male. Ci sono giocatori che io conosco bene. Vedi Mazzarani e altri che magari sono arrivati in Sicilia sperando di tornare in palcoscenici importanti, almeno la B. Da addetto ai lavori, ribadisco che il Catania aveva tutte le carte in regola per recitare un ruolo da grande protagonista. La Reggina sta facendo un campionato inaspettato ma che ha visto sostenere pur sempre un considerevole esborso economico da parte della società. I giocatori hanno trovato l’ambiente ideale con 15mila spettatori ogni domenica, numeri che in condizioni normali potrebbero benissimo registrarsi anche a Catania. Oggi la situazione di classifica riflette il momento negativo di un Catania che poteva fare un campionato diverso ma tutto è ancora rimediabile. Magari non parlo di promozione diretta, ma può centrare l’obiettivo attraverso i Play Off. Purtroppo solo una squadra vince. Se ci sono altri problemi, devono essere ridimensionati in funzione di una classifica che potrà portare a disputare gli spareggi promozione e, perchè no, tentare la scalata verso la B”.
Quanto influiscono i fattori extra calcistici?
“Conoscendo gli uomini che lavorano a Catania, mai si farebbero punire con penalizzazioni in classifica. Riconosco al Direttore una grande capacità manageriale. C’è bisogno di una rivisitazione e che tutti, in maniera coesa, si stringano nei prossimi mesi facendo più punti e risultati possibili, non dimenticando che anche la Coppa Italia rappresenta un incentivo. Se si ha il buon senso di mettere da parte tante lamentele o speranze non ancora disilluse, io ritengo che il Catania squadra, piazza e città possa nutrire speranze di promozione. Tutte le componenti devono unirsi, senza pensare troppo a chi sta davanti in classifica”.
Il campionato è ancora lungo, quante reali possibilità ha il Catania di centrare l’obiettivo prefissato della promozione?
“In questo momento bisogna essere concreti nella realizzazione dei sogni. Concretezza che vede il Catania perfettamente in grado di ottenere le posizioni migliori accedendo alla B almeno tramite Play Off. All’inizio c’erano 4-5 squadre che, sulla carta, avrebbero potuto lottare per vincere il campionato. Tra queste il Catania, con una rosa per nulla inferiore a realtà come Bari, Teramo e Reggina. Poi a Bari ci sta pure l’apprendistato della matricola. Non dimentichiamo che il Bari proviene dalla D. Pur spendendo molto, non sempre sul campo si ottengono i risultati. Il Catania non è da meno. Se il Bari paga un apprendistato, che ci sta tutto perchè deve farsi le ossa, ma viene comunque considerato in grado di lottare fino in fondo per la promozione, non vedo perchè non possa provarci anche il Catania. Il calcio è un mondo particolare e molteplici dinamiche entrano in gioco”.
Possibile che qualche senatore vada via a gennaio, qual è la sua idea in proposito?
“Quando si parla di senatori a Catania, parliamo di gente avanti con l’età. Leggevo un’intervista di Allegri dove sottolinea come oggi il calcio sia fatto prevalentemente di corsa e fisico, a tutti i livelli. Oggi il calcio è cambiato e, chi ha raggiunto una certa età, da un anno all’altro può registrare un rendimento inferiore. Ci sta che dei senatori, senza soffermarmi su un calciatore in particolare, possano avere una resa diversa in funzione dell’età e che quindi vengano accantonati. Rientra nell’ottica delle cose”.
Come prosegue la sua collaborazione con il Rende?
“Sto collaborando da un pò di tempo, anche se da luglio sono un pò in disparte per motivi di salute. Partecipo molto alle idee del mio Presidente che si accorge di giocare sempre fuori casa e l’incasso massimo ottenuto quest’anno è stato di 100 euro a partita. Immaginate cosa voglia dire. Poi ci sta pure che il Rende valorizzi i giovani e soprattutto tenga conto del loro minutaggio. Queste note non possono interessare realtà come Bari, Reggina e Catania. Noi andiamo fuori da questo seminato, nella speranza di trovare altri Minelli e Awua. Abbiamo profili interessanti come Morselli e Scimia, quest’ultimo lo vedrete presto in categorie superiori. Sarebbe importante per noi monetizzare cessioni di questo tipo per allestire la squadra migliore per il futuro. Noi quest’anno abbiamo perso 2-3 giocatori importanti ed un signor allenatore come Modesto, fatto in casa, che ha scelto altre strade. Questo ci ha un pò penalizzato. I calciatori più esperti erano stati accantonati da altre società, li abbiamo ripristinati per sostituire chi è andato via ma hanno impiegato tempo per entrare in condizione. Adesso Libertazzi e Nossa stanno migliorando dal punto di vista fisico. E’ venuta meno in campo l’esperienza”.
Non a caso il Rende è la squadra più giovane del girone C…
“A gennaio ci sarà qualche puntello di esperienza se il Presidente ritiene opportuno che il gioco valga la candela. Noi, di base, puntiamo sui giovani e ne abbiamo un paio su cui fare un certo affidamento per il futuro. Il mio Presidente è giovane, rampante, con tanto entusiasmo. Investe nel calcio e continuerà a farlo. Io spero che il Rende proseguirà la militanza in Lega Pro, con questo Presidente da categoria anche superiore. Il campionato è lungo, sappiamo che una eventuale salvezza della squadra potrà avvenire soltanto tramite Play Out”.
Catania-Rende, credete nel colpaccio o è utopistico pensarlo?
“Io non credo che il risultato finale si discosterà molto dalle sconfitte riportate con Bari e Reggina, ma la partita si deve giocare. Noi speriamo di fare risultato ma anche di mettere in evidenza i nostri giovani. Il Catania ha superato il momento brutto, viene da due vittorie e si è fatto quel giusto casino intorno che ha un pò movimento le cose, all’interno di una delle squadre più attrezzate del campionato. Io ho allenato a Catania, conosco la piazza. Non dimenticatelo. La città merita tanto, le persone tecnicamente valide che vi operano non mancano, se qualcosa non è andata per il verso giusto spero si risolva. Se i tifosi si sono allontanati dallo stadio, avranno avuto le loro ragioni ma non possono esserci bandiere personali. Ogni singolo tifoso rossazzurro deve mettere l’interesse per il Catania al primo posto. Catania è una delle piazze più importanti del nostro Meridione”.
Si ringrazia Franco Gagliardi per la gentile concessione dell’intervista.
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