Per saperne di più sulle vicende del Teramo ed approfondire altre tematiche relative al campionato di Serie C ed al Catania, abbiamo avuto il piacere di contattare la collega Anja Cantagalli de Il Messaggero:
Teramo-Catania, sfida tra due formazioni un po’ attardate in classifica. Ti aspettavi un distacco così ampio dalle primissime posizioni?
“No, soprattutto per quanto concerne il Catania che ha incontrato più difficoltà di quante magari mi aspettassi. Anche il Teramo non è nella posizione che ci si attendeva in estate, non solo per i punti di distanza accumulati dal blocco di vertice, ma anche per il decimo posto attuale, ai margini dei playoff”.
Cosa é mancato al Teramo per effettuare il salto di qualità?
“Il fatto che in estate sia stata allestita una squadra totalmente nuova è considerazione certamente vera, ma ormai superata a questo punto. Forse inizialmente ha soprattutto influito il cambio di progetto tattico: si era pensato ad un 4-3-1-2, poi si è virato a costruzione finita sul centravanti supportato da due centrocampisti. Il Teramo finora ha segnato poco ed incassato più gol del previsto”.
Quale formazione ed assetto tattico potrebbe opporre mister Tedino domenica?
“Non dovrebbero esserci grosse novità, anche per via delle assenze: il palermitano Santoro dovrebbe partire di nuovo titolare vista la squalifica di Ilari a centrocampo, mentre le assenze di Magnaghi e Cianci spingeranno alla conferma di Martignago come falso nueve del 4-3-2-1, supportato da Bombagi e Mungo. Per il resto dovrebbe essere praticamente la formazione dell’ultima uscita”.
Il Catania ha già cambiato guida tecnica e in tanti hanno le valigie pronte per gennaio. Che idea ti sei fatta delle difficoltà incontrate dagli etnei a questo punto della stagione?
“E’ normale che con un cambio di allenatore, lo stesso decida nel mercato di gennaio di comune accordo con la società di rimodellare la squadra quanto possibile secondo il proprio gradimento. Dall’esterno non so quali difficoltà specifiche possa aver avuto comunque un buon allenatore come Andrea Camplone, tra l’altro abruzzese. Il fatto che siano arrivate diverse sconfitte in trasferta mi fa pensare in ogni caso non si sia trovata una quadratura adeguata”.
Quali sono, essenzialmente, i punti di forza e debolezza di questo Teramo?
“Il punto di forza sta sicuramente nella qualità dei centrocampisti: Bombagi, Mungo, Costa Ferreira, lo stesso Arrigoni… giocatori che hanno vinto campionati di Serie C e che singolarmente riescono a fare la differenza. Quando girano al meglio, lo fa anche il Teramo che di contro ha qualche difficoltà nelle letture in fase difensiva e nel segnare. Il miglior realizzatore è proprio Bombagi (5 gol) che è per l’appunto un centrocampista”.
Se dovessi scommettere su un paio di giocatori di Teramo e Catania potenzialmente decisivi domenica, su chi punteresti?
“Per vari motivi sarà una gara importante per Martignago, anche considerato il rendimento finora evidenziato. Ha un’altra chance per incidere. L’altro nome su cui punterei sponda Teramo per qualità ed estro è di certo Mungo. Per quanto riguarda il Catania, secondo me il turnover di Pagani ha fatto rifiatare alcuni uomini-chiave: dire Di Piazza o Mazzarani è sì semplice, ma sono giocatori con qualcosa in più”.
Sogno Serie B, quante concrete possibilità hanno Teramo e Catania di farlo diventare realtà?
“Per entrambe credo che il girone di ritorno sarà vissuto soprattutto sul pensiero di centrare la migliore posizione possibile in ottica playoff, che però sono un campionato a parte. Per il Catania, molto dipenderà da come la squadra verrà rimodellata a gennaio e quanto poi Lucarelli riuscirà a farla rendere meglio di quanto fatto finora. Per il Teramo non sembrano previsti grossi interventi, sarà fondamentale a mio avviso trovare maggiore feeling con la porta”.
Si ringrazia Anja Cantagalli per la gentile concessione dell’intervista.
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