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Ancora una sconfitta esterna per il Catania in questo campionato, la settima. Dopo qualche segnale di ripresa, i rossazzurri fanno decisi passi indietro palesando limiti in tutti i settori del campo. La Paganese vince meritatamente con il risultato di 3-1 il match valido per il recupero della 13/a giornata del girone C.
Già dalle battute iniziali si nota che i padroni di casa hanno un approccio alla gara diverso, più pimpante e propositivo, ma è il Catania ad avere la prima vera occasione. Al 7′, sugli sviluppi di una ripartenza, è intelligente il tocco in area di Curiale per Biondi che, però, non riesce a deviare il pallone da posizione molto invitante. Si tratta di uno dei rari momenti in cui gli etnei riescono a creare insidie alla porta difesa da Baiocco. Al 13′ cambia il risultato. Intervento giudicato falloso di Marchese ai danni di Scarpa in area (episodio molto discutibile) e lo stesso azzurrostellato trasforma il rigore concesso, spiazzando Furlan.
La reazione del Catania è affidata ad un paio di conclusioni dalla lunga distanza di Curiale e Biondi, ma il portiere campano non corre alcun rischio. Anzi, al 35′ la sua squadra raddoppia. Sponda dell’ex Caccetta e colpo di testa vincente di Stendardo che sorprende la difesa etnea. Strada sempre più in salita per il Catania. Al 44′ arriva il primo tiro in porta ospite, un diagonale di Marchese che Baiocco non trattiene, poi l’assistente dell’arbitro segnala una posizione di fuorigioco. Concluso un primo tempo assai deficitario per la squadra di Lucarelli, molto imprecisa nei passaggi e poco determinata, il tecnico livornese prova a suonare la carica negli spogliatoi. Dall’Oglio sembra recepire il messaggio, accorciando le distanze al 51′ direttamente da calcio di punizione. Ma è solo un’impressione, perchè la Paganese è ben organizzata e concede poco ad un Catania che solo a sprazzi impensierisce Baiocco.
Al 59′ sono ancora gli azzurrostellati a colpire. Botta di Guadagni da fuori area al 59′, tiro al volo e Furlan osserva il pallone che si va ad insaccare. Lucarelli risponde subito con tre cambi: fuori Dall’Oglio, Catania e Biondi che vengono sostituiti rispettivamente da Lodi, Di Piazza e Di Molfetta. Tanti uomini offensivi, nel finale entrano anche Sarno e Mazzarani. Il Catania spinge con regolarità  effettuando una lunga serie di cross intercettati dai difensori campani. Qualche occasione per Di Piazza e Curiale ma la Paganese stringe i denti e chiude tutti i varchi. Sterile possesso palla del Catania che cerca, in qualche modo, di scardinare la difesa azzurrostellata ma la formazione di mister Erra resiste fino allo scadere dei 5′ di recupero. Brutta prestazione, tutt’altro che di buon auspicio per il prosieguo.
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Se avete al cuore io cuore il Catania, fatelo fallire, non c’è altra soluzione. Solo così potremo rinascere.
Non sono d’accordo, la serie D è peggio che mantenere la C,purtroppo non c’è nessun imprenditore serio e con i soldi,veramente, che si faccia avanti per rilevare la società !!! E poi non bisogna lamentarsi che lo stadio è deserto o quasi,se si assiste a spettacoli disarmanti e penosi, un’ autentica sofferenza per noi tifosi, a parte i biglietti che(curve a parte) sono costosi,per tali spettacoli!
Io credo che con 28 giocatori si può fare una squadra decente,questa squadra fa sempre in difesa gli stessi errori, abbiamo cambiato diversi allenatori ma nessuno si è rivelato all’altezza,con Auteri darebbe stato diverso, Lucarelli è una brava persona, ma nel calcio è limitato oggi la partita l’ha persa lui.
Caro presidente il Catania non ha un gioco mandali a vedere come allena Roberto mancini e Filippo inzaghi con la metodologia che attuano il catania non ha bisogno di ri forzi i giocatori sono fortissimi
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