Terza vittoria stagionale consecutiva, seconda di fila in campionato. In uno scenario che presenta le Curve del “Massimino” quasi del tutto vuote, a seguito della protesta dei tifosi, il Catania continua a fare registrare progressi sul piano dei risultati. Bisogna però anche tenere conto del passo indietro evidenziato in termini di prestazione. D’accordo che non esistono gare dall’esito scontato ed i biancorossi hanno messo in difficoltà anche altre compagini importanti come il Catanzaro; sul campo, però, il Catania ha sofferto più del necessario. Al di là dei meriti del Rende, che ha fatto la sua onesta partita sopperendo al gap tecnico con corsa, agonismo e grinta, era lecito aspettarsi qualcosa di diverso dalla formazione rossazzurra.
Magari è affiorata un pò di stanchezza (e allora verrebbe da chiedersi perchè mister Lucarelli non si sia affidato al turnover, visti anche i successivi impegni ravvicinati). Ma non è un caso che questa squadra, nel momento in cui riesce a sbloccare la gara, abbia la tendenza di conservare il risultato anzichè continuare a spingere per stordire l’avversario e mettersi al sicuro da eventuali rischi. Un pò come accadde in occasione di Catania-Bisceglie, gli etnei hanno temuto il pareggio. Ci sono andati vicino nel finale con la traversa centrata in pieno da Nossa. Il Catania non ha ancora acquisito la mentalità  di ammazzare sportivamente l’avversario ma si limita a gestire, provando solo a sprazzi ad infliggere il colpo del definitivo ko.
Succede anche che Di Piazza sprechi alcune ghiotte opportunità e Lodi, subentrato nel momento cruciale della partita, si eclissi ancor prima di scendere in campo spegnendo la luce ad un centrocampo che aveva fortemente bisogno delle sue geometrie nella ripresa. Il Catania ha perso ben presto il pallino del gioco dopo una prima parte di gara quantomeno discreta, passando dal 4-2-3-1 (in alcuni frangenti una sorta di 4-4-2) al 4-3-3. Nel finale Lucarelli, non trovando le risposte che cercava, si è trovato persino costretto a difendere a pieno organico, sostituendo Di Piazza con Noce. In tutto questo, però, vengono fuori anche alcune note positive che risiedono innanzitutto nella vittoria, fondamentale per la classifica e generare autostima in una squadra che ne ha fortemente bisogno.
Il promettente catanese classe 1999 Biondi si conferma ragazzo dal futuro assicurato. Ha la testa sulle spalle e la necessaria umiltà . Sta a lui continuare su questa strada, migliorando ancora la sue prestazioni. Per il resto Furlan torna a mantenere inviolata la propria porta, i giocatori si sacrificano l’un l’altro ragionando da squadra e, in qualche modo, seppure nella sofferenza riescono a portare a casa il risultato. Ma c’è ancora tanto da lavorare e si avverte la sensazione che il mercato di riparazione sia indispensabile per colmare le lacune di una rosa mancante soprattutto a centrocampo e nel reparto offensivo. Prima di gennaio, però, rimangono da giocare quattro partite fondamentali. Liberando tutte le proprie energie, allo scopo di conseguire i migliori risultati possibili.
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