ESCLUSIVA – Dondoni: “A Catania mi sono sentito a casa. Crollo esterno inspiegabile, forse a questa squadra manca personalità”

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Due stagioni vissute al Catania negli anni ’90 totalizzando più di 50 gettoni di presenze. L’ex difensore rossazzuro Walter Dondoni è intervenuto telefonicamente ai microfoni di Radio Studio Italia nel corso della trasmissione ‘Universo RossoAzzurro’, in collaborazione con TuttoCalcioCatania.com.

Walter, cosa manca a questo Catania che fatica soprattutto fuori casa?
“Sicuramente quando perdi cinque partite lontano dal ‘Massimino’ vuol dire che qualche problema c’è. Forse il Catania difetta in termini di personalità, le mie sono solo sensazioni ma ritengo che manchi la giusta dose di personalità necessaria per affrontare i momenti complicati”.

Tu hai vissuto due stagioni in rossazzurro, cosa ricordi di quel caldissimo 1993?
“Quell’anno riuscimmo a toglierci delle soddisfazioni. Era tornato Massimino e si era ricreato un minimo di entusiasmo. Ricordo lo stadio pieno con il Perugia, l’esodo a Nola, Messina, la gara di Giarre dove perdemmo la partita che poteva permetterci di lottare fino alla fine. Poi ci fu un vuoto inspiegabile e pian pianino ci trovammo tutti svincolati, con il Catania che ripartì dal campionato di Eccellenza”.

Tu saresti rimasto senza ombra di dubbio a Catania…
“Io chiesi più volte la possibilità di rinnovare il contratto. Il Perugia avrebbe corrisposto un indennizzo al Catania, poi quel che successe è inspiegabile se lo confrontiamo al calcio permissivo di oggi. Adesso permettono a squadre di giocare, fallire e falsare i campionati con relativa facilità. Una volta c’era troppa durezza soprattutto in piazze come Catania. Giusto che la legge sia uguale per tutti, ma ci sono realtà che più delle altre dovrebbero avere un minimo di riguardo. Soprattutto per il bacino d’utenza, perchè il calcio è fatto dai tifosi. Si sarebbe potuta avere un minimo di attenzione in più nella gestione del caso Catania”. 

Torniamo al presente. Il girone C di Serie C è veramente una B2 come molti sostengono?
“Il fattore ambientale ha il suo peso qui rispetto ad altri gironi dove la differenza casa-trasferta non è così marcata. Per il resto il calcio, più o meno, è sempre lo stesso. Il Catania si è trovato in un girone oltremodo complicato a partecipare con squadre come la Reggina che ha investito tanti soldi, il Bari e la Ternana”.

Cosa potrebbe essere utile al Catania per risalire la china?
“Io tuttora non riesco a spiegarmi come abbia fatto la squadra a proseguire un percorso così negativo dopo la partenza di Avellino ed il successo ai danni della Virtus Francavilla. Poi il Catania ha perso una lunga serie di partite fuori casa. Bisogna analizzare le carenze dell’organico e lavorare sulla crescita della mentalità dei giocatori”.

Con quali compagni di squadra hai legato maggiormente a Catania?
“A breve m’incontro a Bologna con Cecconi, Salvadori e Pelosi, con cui ci vediamo regolarmente. Sono le tre persone con le quali ho legato maggiormente nel mondo del calcio in 14 anni di carriera. Ci divertiamo molte volte a ricordare i coretti che ci facevano allo stadio. Da Catania in poi non ci siamo più lasciati a livello di amicizia, conoscenza e frequentazione”.

Adesso hai smesso completamente con il calcio giocato o, a livello amatoriale, ti capita ancora di praticarlo?
“Io non riesco più a giocare perchè a fine carriera mi ruppi il crociato. Fisicamente sono identico a quando giocavo, però se faccio una partitella tra amici per una settimana faccio fatica a camminare. Questo perchè ho problemi al ginocchio se lo sottopongo a certi stress. Preferisco fare delle belle passeggiate, andare a pescare come facevo ogni tanto anche a Catania. Adesso ho imparato a mettermi in gioco nel mondo del lavoro a San Benedetto del Tronto e a fine anno vado in pensione perchè ho maturato i requisiti grazie ai contributi del calcio”.

I tifosi rossazzurri ti ricordano ancora con particolare affetto e stima…
“La cosa è reciproca. Io a Catania sono stato veramente a casa quindi faccio un grandissimo in bocca al lupo ai rossazzurri ed al mister Lucarelli. Cristiano, tra l’altro, ha cominciato a giocare con me proprio a Perugia. Mi auguro che sia in grado di risollevare il Catania e di portarlo dove merita”.

Si ringrazia Walter Dondoni per la gentile concessione dell’intervista.

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