Gradito ospite di TuttoCalcioCatania.com, l’ex allenatore rossazzurro Maurizio Costantini è intervenuto telefonicamente per commentare l’aggressione al Direttore Pietro Lo Monaco e le difficoltà che il Catania sta incontrando in questa stagione.
Mister, come commenta quanto accaduto nei giorni scorsi?
“Sono sicuramente fatti incresciosi perchè io ritengo che, al di là delle divergenze che ci possono essere, l’unica soluzione è il dialogo. Conosco Lo Monaco, che a Catania ha fatto tante cose buone ma oggi incontra difficoltà di diversa natura. Aggredire o mettere le mani addosso a qualcuno non penso sia la soluzione dei problemi. La violenza crea solo ulteriori difficoltà, oltretutto è un crimine. La condanno vivamente, non puoi farti ragione in questo modo”.
E’ stato giusto scendere in campo regolarmente a Potenza?
“Sì, perchè si sarebbe data troppa importanza a qualcuno che non ha niente a che vedere con lo sport e sappiamo quanto sia difficile fare calcio. Giocando è stato dato un segnale contro qualche stupido, non saprei come definirlo in maniera diversa. Qualche stupido che macchia l’immagine di una città che io ricordo con grande piacere. Posso solo parlare bene di Catania, anzi di più. Perchè in Sicilia ho vissuto un periodo splendido, seppure attraverso delle difficoltà che non mancavano. C’è sempre stato uno scontro verbale tra persone che cercano di fare al meglio le proprie cose. Lo Monaco e Pulvirenti mi hanno dato molto, spero di avere in qualche modo ricambiato questa fiducia. Sono molto legato a queste persone ed i fatti accaduti mi lasciano molta amarezza. E’ il momento forse più difficile del Catania dopo tanti anni, ma i veri tifosi e sportivi catanesi devono avere la forza di andare oltre e dimostrare che Catania è una città per bene con tanta gente onesta”.
La squadra continua a militare in Lega Pro e non mancano i problemi societari. Che idea si è fatto delle difficoltà incontrate?
“Il Catania ha realizzato tante cose belle, oggi ha dei problemi. Quando hai visto tanti anni di Serie A, un momento così fatichi ad accettarlo ma, come in tutte le grandi vittorie, poi vivi un momento di crisi dal quale devi essere bravo a venirne fuori. So che negli anni passati ci sono stati dei grossi problemi, oggi stanno cercano di risanare la società ma ritengo che piano piano ci siano i presupposti perchè Catania torni a fare calcio di livello”.
Stagione definitivamente compromessa, oppure c’è ancora il tempo per rimediare?
“E’ un campionato complicato, con squadre veramente attrezzate. C’era un’aspettativa superiore a quello che la squadra sta dimostrando, ma ciò non deve trascendere in contestazioni dal punto di vista fisico. Le contestazioni da quando esiste il mondo le ho subite anch’io. Ripeto, la cosa migliore sarebbe dialogare in maniera civile. O comunque una contestazione fatta in maniera giusta che può portare alla risoluzione dei problemi. Se questo è il modo, diventa difficile. Non dimentichiamo che c’è un importante esborso economico sostenuto dal Catania. Il club sta cercando di rimettere a posto le problematiche che da qualche tempo si porta dietro”.
Lo Monaco ha preannunciato le dimissioni, si aspetta passi indietro?
“Non so se ci sia la volontà effettiva di lasciare Catania, oppure si tratti di una provocazione per capire se ci siano altre forze che vogliano realmente fare cose diverse. Non ho i dati in mano per poter confutare la sua volontà. Lo Monaco che si dimette ha fatto un pò d’impressione perchè, conoscendolo, è una persona molto tosta che, prima di mollare, le prova tutte. Di sicuro le dimissioni sono un fatto eclatante”.
Non sono stati giorni semplici in casa rossazzurra, ma intanto il Catania è tornato a vincere fuori casa in Coppa Italia. Può essere un importante segnale di reazione?
“Queste vittorie, a volte, possono creare un’alchimia positiva da parte del gruppo per trovare ulteriori energie ed andare oltre. Il campionato è lungo, mancano più di 20 partite. Ci sono una sessantina di punti in palio. Il Play Off è sempre un campionato a parte con tantissime formazioni partecipanti ma una sola vincente. E’ una formula che non mi piace, l’ho già detto in altra sede e lo ripeto. Vogliono coinvolgere quanta più gente possibile che porti incassi allo stadio, ma se parti da decimo o nono devi vincere tante gare per garantirti la prosecuzione del percorso. Chi arriva meglio piazzato, inoltre, può avere dei vantaggi ma anche svantaggi perchè stai fermo 20-25 giorni mentre gli altri giocano ed arrivano più rodati, anche dal punto di vista mentale”.
Se il Catania ritrovasse entusiasmo, questo potrebbe essere un’arma in più da sfruttare…
“Ci sono piazze importanti in Serie C. Parlo anche della squadra della mia città, Trieste, dove c’è contestazione come a Catania. Lo scorso anno la Triestina ha perso la finale Play Off, quest’anno naviga in una situazione molto simile a quella di Catania. Sono piazze che devono provare a fare meglio possibile per arrivare a giocarsi bene i Play Off. Ritengo che questo sia alla portata. Sapendo però di affrontare squadre con meno blasone ma che, magari, trovano quegli equilibri, quella forza, quel carattere e quella determinazione che in un campionato come quello di Serie C a volte fanno la differenza”.
Si ringrazia Maurizio Costantini per la gentile concessione dell’intervista.
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