I pronostici indicavano come favorita per il passaggio al turno successivo di Coppa Italia il Potenza, vista anche la condizione psicofisica attuale delle due squadre. Invece è il Catania a riuscire a spuntarla. E non si dica che i lucani avessero meno motivazioni. La prestazione offerta e le parole del numero uno rossoblu Caiata dimostrano, infatti, che la squadra di mister Raffaele ci teneva eccome ad accedere ai Quarti. Ferito nell’orgoglio e consapevole di rispondere con una prova di carattere e forza dopo una giornata turbolenta, il Catania ha reagito come meglio non avrebbe potuto. E’ emersa l’unione del gruppo, perfettamente in grado di reggere il confronto vincendo i duelli in mezzo al campo contro un avversario che fino all’ultimo ha dato filo da torcere.
Lucarelli ha schierato il Catania secondo un 4-4-2. Avevamo ipotizzato il ritorno alla linea difensiva a quattro, ma non ci aspettavamo questa nuova soluzione tattica in opposizione al consolidato 3-4-3 potentino. Sorprendendo, probabilmente, anche lo stesso Potenza. Tra i migliori in campo si è confermato il classe 1999 Biondi. Il ragazzo nasce esterno alto e sta dimostrando di sapersi adattare a molteplici ruoli. La sensazione è che dia il meglio di sè in posizione più avanzata rispetto all’esordio stagionale da terzino. Un applauso gli va rivolto, in primis, per avere affrontato senza alcun timore reverenziale un avversario forte. Pregevole anche il gol vittoria per tempismo, capacità di elevazione ed inserimento.
In generale è un Catania che concede poco ai lucani e, quando spinge, sulle fasce crea spesso presupposti di pericolo. Lo spirito di sacrificio individuale si fonde con l’espressione di gioco collettiva di una squadra che evidenzia una precisa identità. Equilibrio, disciplina, e compattezza sono le armi adottate. Se proprio dobbiamo individuare alcune pecche, non è piaciuto l’eccessivo arretrare del baricentro nella ripresa e qualche difficoltà incontrata sui calci piazzati in fase difensiva. Migliora, per il resto, la tenuta atletica complessiva. Si riparte da valide risposte ottenute su un campo difficile, da un sistema di gioco alternativo ben “digerito” ma anche dalla consapevolezza che bisogna continuare a lavorare sodo per tirarsi fuori da una situazione non semplice.
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