Vincenzo Vivarini, allenatore del Bari, analizza in sala stampa il momento positivo attraversato dalla sua squadra quando si avvicina la trasferta di Catania:
“In questo periodo il Bari incontra le squadre più importanti del campionato, tra queste il Catania. E’ una gara che, come tutte le altre, va affrontata nel modo giusto. Anche il Catania ha cambiato allenatore in questi giorni, di conseguenza è sempre un’incognita soprattutto per me che devo preparare la partita. Diventa difficile capire cosa troviamo, ma sappiamo che la rosa è formata da giocatori di grande spessore e individualità. Contro il Bari andranno oltre l’ostacolo, dobbiamo aspettarci quindi una gara intensa e complicata ma molto stimolante, perchè giocheremo in uno stadio bello e con un avversario di assoluto valore”.
“Il punto di Avellino è stato molo utile per la consapevolezza della squadra e capire gli errori commessi. E poi l’Avellino ha anche vinto a Terni, quindi pareggiare lì è stato per noi un punto guadagnato in linea di massima. Dobbiamo migliorare tanti piccoli particolari, siamo stati un pò carenti nel riproporre il gioco velocemente, nel guadagnare campo in velocità, nel perdere meno palloni possibili e ad aggredire all’altezza del centrocampo. Lo abbiamo fatto meglio in zone alte, in quelle medie siamo stati meno aggressivi. Per diventare una squadra importante ci vuole il tempo necessario. Serve più forza nell’avere in mano la partita e dare maggiore continuità alla fase offensiva. La squadra ha nelle sue corde la possibilità di lavorare in ampiezza”.
“Sono convinto che se giochi bene vinci. L’obiettivo è quello di vincere e, quindi, dobbiamo per forza di cose giocare bene. Non è mai facile e scontato, bisogna lavorare tantissimo sui particolari. Era troppo importante fare questi punti, altrimenti si sarebbero perse posizioni di classifica compromettendo l’andamento del campionato. Dobbiamo essere bravi ad arrivare a gennaio con questa classifica e, nel frattempo, lavorare tantissimo per cercare di ottenere il ben gioco ed una squadra ancora più vincente di adesso. Il primo concetto importante che ho portato dentro lo spogliatoio è che il calcio è un gioco di squadra, non individuale. Se si prende gol, la colpa è di tutti. Il reparto difensivo adesso sta beneficiando anche del lavoro degli attaccanti. Domenica, ad esempio, Antenucci e Simeri hanno fatto la giusta pressione. La solidità di una squadra e l’equilibrio sono gli ingredienti principali per arrivare ad un obiettivo importante”.
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