POCA QUALITA’, TANTI RISCHI: prestazione da rivedere ma tre punti in cassaforte

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Il Catania riassapora il gusto dei tre punti lasciandosi alle spalle le due sconfitte consecutive riportate a Reggio e Terni. Ma quanta fatica! Contro il Picerno non è affatto una passeggiata. L’avversario è motivato a mille, vuole entrare nella storia con un risultato da ‘Clamoroso al Cibali’ scendendo in campo col piglio giusto nonostante le numerose defezioni. Anche il Catania, a dire il vero, fa i conti con parecchie assenze. L’infermeria non si è ancora svuotata, vengono a mancare pedine fondamentali nello scacchiere tattico di Camplone. Un situazione, questa, che sicuramente non aiuta.

Inoltre la squadra dell’Elefante evidenzia un chiaro stato di pesantezza mentale, derivante dalle certezze smarrite in trasferta e dalle tensioni accumulate in queste settimane. Spesso la manovra è poco fluida, il giro palla lento e prevedibile, la qualità latita. Non si vede la necessaria aggressività sul rettangolo verde, se non in sporadiche circostanze. Gli episodi hanno, però, premiato la squadra che ha avuto maggiore convinzione nel determinare le giocate. Malgrado le difficoltà in fase di costruzione del gioco, dopo un primo tempo per lunghi tratti soporifero ed una partita tutt’altro che spettacolare con gli avversari dietro la linea della palla ed il Catania che non riesce a sfondare, subito dopo l’intervallo scatta qualcosa. I rossazzurri cambiano marcia, spingono a tavoletta trovando la rete dell’1-0 di Mazzarani. Sempre lui, elemento che si conferma determinante nell’economia del gioco del Catania.

Per il resto i rossazzurri proseguono il film già visto a Terni ed in altre occasioni, limitandosi cioè a fare il compitino e rinunciando quasi a giocare. Così, anzichè uccidere l’avversario, succede che il Picerno acquista coraggio e fiducia riversandosi più volte nella metà campo catanese. Vero è che la gestione del possesso palla rimane prevalentemente di marca rossazzurra, ma il Catania attacca solo a sprazzi ed i lucani guadagnano metri. In un paio di circostanze Furlan ci mette una pezza, Silvestri tampona come può i buchi di Mbende, dalle fasce laterali giungono cross insidiosi per Nappello e compagni.

Il Catania rischia tanto, anche se di vere e proprie occasioni da gol non se ne vedono molte sul fronte Picerno. Nella mezz’ora finale Camplone chiede ai suoi di chiudere la gara con un 4-3-3 particolarmente offensivo e Mazzarani che, in alcuni frangenti, agisce da mezzala. L’Elefante prova a raggiungere l’intento ma la traversa nega al neo entrato Rossetti la gioia del raddoppio, l’arbitro fischia un fuorigioco parso inesistente ed alcuni assist invitanti non vengono sfruttati a dovere dalle punte. Il Picerno resta in partita fino allo scadere dei 5′ di recupero con il rammarico di non avere concretizzato le chance avute. Incontro sofferto per il Catania ma tre punti che fanno morale e muovono la classifica portando i rossazzurri a -5 dalla vetta.

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