Consueto appuntamento con le pagelle attribuite dalla nostra redazione al Catania, reparto per reparto, dopo il pareggio a reti inviolate al cospetto del Bari. Valutazioni sicuramente positive se consideriamo lo sviluppo della fase difensiva, meccanismi invece da perfezionare in avanti:
DIFESA, 7
Il Bari è una squadra dall’alto coefficiente di pericolosità negli ultimi metri, ma la retroguardia del Catania è riuscita a limitare il più possibile gli attaccanti biancorossi, Antenucci su tutti. Un plauso va soprattutto a Biagianti che, in un ruolo chiaramente non suo, conferma di adattarsi con grande disponibilità e professionalità. L’utilizzo del capitano da centrale in una linea difensiva a tre rappresenta un’esigenza dettata dal momento, viste le varie defezioni. Al tempo stesso però è un utile esperimento per Lucarelli, rimasto favorevolmente impressionato da Biagianti che trasmette sicurezza ai compagni. Non è un caso se Mbende ha disputato le migliori prestazioni nelle ultime due gare, commettendo poche sbavature in marcatura e contribuendo ad avviare l’azione da dietro. In crescita anche Silvestri. Bene Furlan a protezione dei pali, effettuando un paio di salvataggi determinanti.
CENTROCAMPO, 5.5
Sul piano difensivo funziona lo spostamento di Lodi nel ruolo di mezzala senza dare precisi punti di riferimento al Bari, prova ne sia che il centrocampo fornisce valide risposte in chiave di filtro. Quando si tratta d’impostare, Lodi è un elemento indiscutibilmente prezioso ma oggi è un pò in ombra, eccezion fatta per la splendida esecuzione di un calcio piazzato che per poco non si materializza in gol. Welbeck aveva un cliente difficile come Awua a cui mettere la museruola, nel complesso ha fatto la sua parte. E’ rientrato dalla squalifica Dall’Oglio e Lucarelli lo ha immediatamente gettato nella mischia. Si segnala soltanto una prima mezzora molto interessante effettuando dei buoni inserimenti, ma non è al 100% della condizione e si vede. Pinto parte forte sulla corsia mancina, servendo palloni invitanti per i compagni e sprintando con una certa disinvoltura. Con il passare dei minuti, però, cala vistosamente rivelandosi sempre meno preciso negli appoggi. Non c’è dubbio che si esprima meglio da quinto. Nella ripresa viene rimpiazzato da Marchese, limitatosi a svolgere il compitino. Sulla corsia di destra, invece, ha faticato non poco Calapai a contenere le scorribande dell’incontenibile Costa. Da questa posizione partivano le azioni più pericolose del Bari. Rizzo subentra nel corso della ripresa ma sbaglia una quantità industriale di passaggi, facendo registrare passi indietro rispetto alla prova di mercoledì sera.
ATTACCO, 5
Ancora una volta attacco con le polveri bagnate. Lucarelli decide di affidarsi nuovamente al tandem composto da Di Piazza e Mazzarani. L’ex attaccante del Lecce ha creato più di qualche imbarazzo alla difesa del Bari nel primo tempo. Poi le condizioni del campo, via via sempre più pesante a seguito dell’inattesa e scrosciante pioggia, hanno finito per limitare il suo potenziale. Inoltre ha agito fin troppo spesso isolato là davanti, soprattutto nel secondo tempo con Mazzarani più orientato a dare manforte al centrocampo che a supportare Di Piazza. Mazzarani, nel corso del primo tempo, si è trovato lo specchio della porta davanti con il pallone che chiedeva solo di essere spinto in rete. Incredibile, però, che la palla sia finita fuori. Più difficile segnare che sbagliare. Ha agito a tratti da seconda punta, a tratti da mezzala, non incidendo nell’economia della gara. Lucarelli ha provato a giocarsi la carta Barisic per ovviare al problema, puntando sulla struttura fisica dello sloveno. Mossa che, però, non si rivela felice. Barisic prova a saltare l’uomo e ad affondare i colpi, ma viene controllato senza troppi affanni dalla difesa del Bari, parsa non irresistibile ma comunque efficace.
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Dov’è Dato’ noodin ahmad che vuoleva interessarsi di calcio?
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