Intervista concessa a La Gazzetta dello Sport da parte di Cristiano Lucarelli, ex allenatore del Catania in cerca di nuova sistemazione dopo l’esperienza di Livorno. Ecco le parole più significative con riferimento al Catania ed alla lotta al vertice nel girone C di Serie C:
“Mentalità diversa, gruppo diverso e compatto. Il mio Catania faceva della lotta e dell’agonismo l’arma migliore. La differenza tra le due squadre sta proprio nella mentalità. Nonostante l’andamento in trasferta, in questo preciso momento il Catania ha i giocatori e la qualità per superare le criticità attuali. I nomi in squadra sono importanti e possono fare la differenza. Serve ripartire decisi e vittoriosi dalla prossima partita col Picerno ed assumere un rendimento costante. Il resto verrà da sé. A Catania da troppo tempo si aspetta la risalita, ma non si può rimproverare di nulla la società ed i pazienti tifosi. Le sta tentando tutte per riemergere. Il mio futuro? Sono molto sereno, aspetto l’occasione giusta. Devo entusiasmarmi del progetto che mi viene esposto. Se tornerei al Catania? Ora volete sapere troppo”.
“Lotta al vertice? Il Catania deve stare molto attento a Reggina, Catanzaro, Bari e Ternana. Il Catanzaro ha dato continuità al progetto tecnico della scorsa stagione, integrando giocatori di categoria. La Reggina ha preso un allenatore molto esperto, Toscano è di Reggio Calabria ed ha anche giocato in amaranto, conosce molto bene l’ambiente e ci tiene a fare bella figura. Gli è stata affidata una squadra allestita per far bene in Serie C. C’è grande euforia in riva allo Stretto. Elemento che, secondo me, non c’è a Bari ad esempio. I pugliesi non riescono ad esprimersi come vorrebbero. A Bari non può esserci entusiasmo in C e temo che questo scollamento possa prevalere”.
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