La vittoria non è arrivata ma il tecnico del Catania Cristiano Lucarelli è comunque fiducioso in vista delle prossime partite. Riportiamo le parole del tecnico rossazzurro in sala stampa:
“Io ho trascorso tanti anni al sud come calciatore, ma anche da allenatore. Nell’arco della mia carriera ho vissuto momenti belli e brutti, ma non ho mai visto in una squadra soffrire questa situazione come succede a Catania. Gli anni di storia del Catania dicono che i successi sono stati raggiunti ottenendo la simbiosi totale di tutte le componenti. Rispetto a mercoledì la Curva Nord, comunque, ha tifato fino in fondo. E’ chiaro che rimane l’amaro in bocca per non essere riusciti a vincere. Soprattutto nel primo tempo abbiamo creato diversi presupposti per poterlo fare, l’arbitro ha diretto bene ma pesa moltissimo l’episodio del rigore non concesso. In C non abbiamo la VAR ma il regolamento deve essere uguale in tutte le categorie. Secondo me il rigore è abbastanza solare, il calciatore ha ridotto spazio e tempo a Lodi”.
“Dobbiamo essere più cinici, noi in 180′ abbiamo concesso un tiro al Bisceglie, oggi il Bari ci ha creato qualche grattacapo con tiri da 25 metri, siamo stati bravi a non farli avvicinare nell’area di rigore. L’esperimento di Biagianti qualche pensiero me lo dava, perchè giocare due partite in pochi giorni nelle sue condizioni non era facile. Purtroppo però non avevamo altre soluzioni. E’ stato un test probante contro una squadra che ha centrato il settimo risultato utile consecutivo, sono arrivate tantissime risposte, più importanti di un’eventuale vittoria con una botta di culo”.
“Bravi i ragazzi a fare quanto da me richiesto nelle due fasi, ma forse le mezzali potevano fare di più e buttarsi dentro. Sul cross dell’esterno dovevamo riempire di più l’area di rigore. Un conto è che concludi con due uomini in area, un altro se lo fai con cinque. Dobbiamo trovare i tempi d’inserimento giusti perchè si arriva in pochi in area. Per il resto la gara l’avevamo preparata sfruttando la lentezza della difesa a tre del Bari e puntando a fare correre i loro difensori negli spazi larghi. Purtroppo nella ripresa è venuta meno la condizione fisica. Sia noi che il Bari abbiamo abbassato i ritmi, complice il campo e la terza partita in una settimana. Ad un certo punto mi sono schierato secondo un 3-4-3, ma poi Vivarini ha risposto con il 4-3-1-2, unico modulo che poteva romperci le scatole. Allora ho dovuto rimettere il 3-5-2”.
“Chiaramente il Bari in questo momento ha una situazione più vantaggiosa della nostra. Il mio sogno sarebbe stato quello di raccogliere 6 punti in queste partite, l’obiettivo era 4, ne arrivano 2 il che mi rammarica ma ho ricevuto tantissime belle risposte, ripeto. Da parte dei ragazzi ho visto la voglia di non starci a farsi mettere sotto da una squadra come il Bari. Se noi avessimo chiuso in vantaggio, per come avevamo preso le misure sugli attaccanti, potevamo gestire un vantaggio importante fino alla fine. Con un pò di fortuna avremmo fatto bottino pieno. In 180 minuti, comunque, concediamo poco. Avevamo preso 20 gol nelle gare precedenti, un particolare da considerare. Il Bari tra l’altro non è il Bisceglie, ha una consistenza diversa”.
Le condizioni pesanti del campo? Penalizzante per le caratteristiche di determinati giocatori, io stesso all’ultimo momento ho scelto di fare entrare Barisic nella ripresa per avere una fisicità che si adattava alla pesantezza del campo. Il morale dei nostri ragazzi è alto rispetto a 5 giorni fa. In questo sport tutti cercano di vincere le partite, piacerebbe anche a noi farlo, non possiamo essere soddisfatti del risultato ma l’avere creato problemi ad un avversario che sta meglio di noi e veniva da una serie ottima di risultati è importante. Questo ci deve dare autostima per andare a Pagani non timorosi, ma col petto in fuori. Soprattutto in trasferta perchè fuori casa trovi degli spazi che probabilmente tra le mura amiche non hai, visto che di solito chi ci affronta in casa alza la muraglia e diventa un problema trovare varchi. In trasferta tutti concedono e noi dobbiamo essere bravi ad approfittarne”.
“Mercoledì il Bisceglie ci aspettava negli ultimi 30 metri, invece il Bari ci andava prendere alto e, quindi, la giocata era più bassa rispetto a quella proposta coi nerazzurrostellati. Eravamo costretti a fare la giocata venti metri più bassi. Questo Catania è stato costruito per il 4-3-3 ma Calapai e Pinto sono quinti più che esterni da difesa a 4. Ribadisco che il nostro modulo futuro potrebbe essere un 3-4-3 viste le caratteristiche dei nostri esterni d’attacco e difensivi, ogni tanto alternandolo al 3-4-1-2. Abbiamo anche un trequartista come Lele Catania ed un attaccante come Curiale che va recuperato in tutte le maniere. Ogni tanto bisogna dare dei segnali a certi giocatori, per recuperarli devono sentire stima e fiducia”.
“Di Piazza troppo isolato in avanti? Affiancarlo a Curiale può rappresentare una soluzione, come Sarno se starà bene, oppure Di Molfetta e altri. Oggi secondo me non è stato fatto un passo indietro. Se col Bisceglie abbiamo creato 6-7 situazioni pericolose, con il Bari che ha una consistenza diversa ne sono state prodotte 3-4. Per me, sulla base del momento che attraversiamo, continua ad essere tanta roba quello che stiamo esprimendo. Dobbiamo mettere Di Piazza nelle condizioni di esprimersi al meglio. Anche il campo pesante oggi rappresentava un ostacolo per lui”.
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