KERTESZ: in scena a Catania lo spettacolo teatrale sulla vita dell’allenatore ungherese

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In occasione dell’Autunno Culturale Ungherese è stato rappresentato oggi pomeriggio a Catania, all’interno del cortile CGIL di via Crociferi, lo spettacolo “Il Bradipo e la Carpa”, prodotto dalla Compagnia Carnevale sul testo dell’opera “Due eroi in panchina” (Edizioni InContropiede, 2016). Si tratta dell’apprezzata “fatica letteraria” del giornalista e scrittore catanese Roberto Quartarone, già noto nel vasto panorama dell’editoria sportiva per i volumi “Tutto il Catania minuto per minuto” (Geo Edizioni, 2010) e “Il libro d’oro del basket catanese” (2012).

Il brillante duo teatrale composto da Antonio Carnevale (che ha curato anche la drammaturgia e la regia dello spettacolo) e Riccardo Stincone è riuscito nell’intento di raccontare senza alcuna retorica la vicenda di Géza Kertész e István Tóth, due allenatori di calcio che pagarono con la vita la loro partecipazione attiva alla Resistenza ungherese (portarono in salvo decine di ebrei e combattenti partigiani) durante la Seconda Guerra Mondiale. Kertész e Tóth erano due tra i più illustri esponenti della cosidetta “Scuola danubiana” in Italia. Entrambi vissero e allenarono per tanti anni nel nostro Paese, finché decisero di rientrare in Ungheria all’inasprirsi del conflitto, prendendo parte attivamente alla Resistenza magiara fino al drammatico epilogo della carcerazione e fucilazione per mano dei nazisti nel febbraio 1945.

La storia dei due allenatori magiari è stata rappresentata con pathos e un pizzico d’ironia. Sono bastati soltanto un vecchio pallone di cuoio, due sgabelli e due gessetti bianchi al duo Carnevale-Stincone (in scena rispettivamente nei panni di Tóth e Kertész) per inscenare una vicenda pressoché sconosciuta al grande pubblico. Eppure si tratta di due figure che scrissero pagine importanti del calcio italiano. Per di più Kertész fu l’abile “direttore d’orchestra” dei “Matti di Piazza d’Armi”, i giocatori che costituirono il nucleo vincente del primo Catania promosso in Serie B nel 1934. Era la squadra presieduta da Vespasiano Trigona, duca di Misterbianco, e trascinata dai gol del bomber Cocò Nicolosi, il più grande marcatore rossazzurro di tutti tempi: un pezzo di storia del Catania che fu.

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